Passa ai contenuti principali

FOCUS MAFIA NELL'ALTO LAZIO

PER UN ALTO LAZIO SENZA MAFIA

FOCUS 2012

A cura della Fondazione Antonino Caponnetto

L'ALTO LAZIO NON E' TERRA DI MAFIA
MA LA MAFIA C'E'

NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA



PROLOGO

L'Alto Lazio non è originariamente una terra che ha dato vita a forme mafiose autoctone di una certa rilevanza e per questo motivo parlare di tale argomento su un territorio considerato “un'isola felice” non è mai stato facile.

ANALISI DEL TERRITORIO

Da un punto di vista geopolitico l'Alto Lazio si può considerare un tutt'uno con la provincia di Grosseto e con la provincia di Terni. Contesti culturali e bellezze dei luoghi accomunano tali territori che si dimostrano appetibili come rifugi per le latitanze.

MAFIE ITALIANE

I gruppi mafiosi italiani risultano presenti sul territorio.
Vi sono tracce di gruppi siciliani come dimostra l'arresto nel 2010 a Montalto di Castro di un esponente dei clan ennesi (operazione game over). Anche i gruppi catanesi e palermitani hanno mostrato interesse in passato.
Tracce anche di alcuni gruppi calabresi da diversi anni tra cui i Piromalli, i Pelle ed i Morabito. Il rapporto della DNA segnala in provincia di Viterbo presenze di soggetti di origine calabrese, riconducibili alla ‘ndrangheta.
Vi è anche la presenza di gruppi campani dediti a vari traffici. L'operazione antidroga del 28 marzo scorso ne è la conferma.
La camorra ha stretto accordi con i mafiosi cinesi.
È altamente probabile la presenza dei mafiosi specializzati in usura.

MAFIE STRANIERE

Le operazioni “Ariete 2010” e “Distraction 2011” dimostrano una presenza di nigeriani che utilizzano per i loro corrieri le navi transitanti da Civitavecchia.
Nel 2003 c'è stata una brillante operazione della DIA del Lazio che ha sgominato una sorta di organizzazione mista russa e calabrese che amava agire nel territorio maremmano laziale considerato appetibile.
Dall'apertura dell'anno giudiziario a Roma emerge che i mafiosi cinesi hanno fatto un patto di ferro con la camorra e che il porto di Civitavecchia è uno dei porti usati dai cinesi.

CIVITAVECCHIA NEL RAPPORTO DNA

Dalla relazione della DNA del 2011 emerge che:
“Quanto al territorio di Civitavecchia si segnala il pericolo di infiltrazioni mafiose negli appalti previsti per i lavori di ristrutturazione delle aree portuali. La zona è poi naturalmente snodo centrale per il traffico degli stupefacenti trasportati per via aerea a seguito della presenza dell’aeroporto Leonardo da Vinci. Da alcuni procedimenti sono emersi episodi di collusione da parte di lavoratori aeroportuali, impegnati nell’agevolare il transito dello stupefacente nelle aree doganali. Infine l’area portuale riveste una particolare importanza anche per l’arrivo di container, contenenti merce prodotta in Cina ed introdotta in violazione delle norme doganali”.



CONCLUSIONI

L'Alto Lazio è una terra considerata appetibile dalle organizzazioni mafiose ma il controllo dello Stato c'è ed è ancora forte. Non bisogna abbassare la guardia soprattutto riguardo le seguenti problematiche:
I futuri investimenti relativi alle energie alternative.
Gli appalti relativi ai porti di Montalto di Castro e di Civitavecchia.
I lavori relativi al prolungamento della Cassia e della Orte - Civitavecchia
Gli incendi spesso dolosi recentemente avvenuti in zona.
Il fenomeno crescente dell'usura.
Acquisizioni nel settore ristorazione ed agriturismo.
L'utilizzo speculativo della terra.
La propensione al consumo di droghe e di sesso a pagamento di parte della popolazione.
La crisi economica che favorisce l'arrivo dei riciclatori.


FONTI DEL FOCUS

Relazioni DNA, DIA.
Operazioni della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Articoli di giornale.
Libro La Mafia a Viterbo di Daniele Camilli.
Stopmafia.blogspot.com

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

CONTROLLI DELLA POLIZIA DI STATO NEL QUARTIERE SAN BERILLO A CATANIA E NELLA ZONA STAZIONE, SCOPERTA UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE ABUSIVA. SANZIONI PER OLTRE 3 MILA EURO

  Un articolato servizio di controllo del territorio è stato svolto, nei giorni scorsi, dalla Polizia di Stato nelle zone del centro cittadino, con particolare riferimento al quartiere San Berillo e alla zona di piazza della Repubblica, via Di Prima e via Luigi Sturzo per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa e, in particolare, accertare eventuali accessi abusivi in edifici e abitazioni e identificare i potenziali responsabili, contrastare eventuali irregolarità amministrative degli esercizi commerciali del centro storico e prevenire reati predatori. L'intervento è stato coordinato dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza "Centrale" con il supporto operativo dei poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e del personale della Polizia Locale. In una prima fase, i controlli dei poliziotti del "Centrale" hanno permesso di scovare un locale occupato in modo abusivo al cui interno venivano vendute schede telefoniche senz...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...