Passa ai contenuti principali

DIA REGGIO CALABRIA: SEQUESTRO DA 13 MILIONI

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA CENTRO OPERATIVO DI REGGIO CALABRIA COMUNICATO STAMPA MAXI SEQUESTRO DELLA D.I.A. DI REGGIO CALABRIA: COLPITI BENI DEL VALORE DI CIRCA 13 MILIONI DI EURO. La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria – a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Direttore della D.I.A., Arturo DE FELICE - ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. Mis. di Prev., presieduto dalla Dssa. Ornella PASTORE, nei confronti di ROMANO Nicola, di 65 anni, nativo di Antonimina (RC), operaio forestale, ma che di fatto svolgeva l’attività di imprenditore, occupandosi delle imprese di famiglia, gestendo direttamente la realizzazione di opere pubbliche ed il taglio boschivo, forte del legame mantenuto per diversi anni, con la famiglia mafiosa dei CORDÌ attiva a Locri (RC). In atto si trova in regime di detenzione carceraria. ROMANO Nicola ha rivestito un ruolo di primissimo piano nell’ambito delle consorterie mafiose operanti nella fascia ionica reggina, in qualità di capo del “locale” di Antonimina (RC), come evidenziatosi dalle risultanze investigative dell’operazione “Saggezza” dell’ottobre 2012, condotta da personale del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria. In particolare, nell’ambito della predetta operazione sfociata con l’esecuzione, il 14 novembre 2012, dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Reggio Calabria in data 31.10.2012, nei confronti di 33 soggetti, ROMANO Nicola è risultato imputato dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni ed altro. ROMANO Nicola, oltre ad essere “capo del locale di Antonimina” è risultato altresì svolgere il ruolo apicale di “capo consigliere” della “Sacra Corona”, struttura criminale con a capo MELIA Vincenzo, cl. ’29, posta superiormente ai “locali di ‘ndrangheta” dislocati ed operanti sui territori di Antonimina, Ciminà, Ardore, Cirella di Platì e Canolo, tutti Comuni siti nella fascia ionica della provincia reggina. La “Sacra Corona” vantava legami criminali con gli esponenti criminali delle principali famiglie mafiose della provincia reggina, quali i COMMISSO di Siderno, i CORDÌ di Locri, i PELLE di San Luca, gli AQUINO di Marina di Gioiosa Jonica, i VALLELUNGA di Serra San Bruno, i BARBARO di Platì, gli IETTO di Natile di Careri, i PRIMERANO di Bovalino e con personaggi di assoluto spessore criminale all'interno della 'ndrangheta, quali, tra gli altri, MAESANO Giovanni e TRIPODO Antonino. Il ROMANO Nicola, avvalendosi della collaborazione e dell’interposizione fittizia di altri soggetti a lui legati anche da vincoli parentali si è garantito, attraverso le ditte di cui è risultato essere effettivo titolare, l’accaparramento di lavori nel settore dell’edilizia pubblica ricadenti nella zona di influenza della cosca di riferimento. Il ROMANO, in merito alle accuse mossegli nell’operazione Saggezza, è stato rinviato a giudizio con decreto del 3.10.2013 del GIP di Reggio Calabria per 35 capi di imputazione. Il Tribunale - Sez. Misure di Prevenzione - di Reggio Calabria lo ha ritenuto soggetto socialmente pericoloso sia perché gravemente indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta che soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi e che vive in tutto o in parte dei proventi illeciti. Le determinazioni dei Giudici della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria sono scaturite da una articolata ed esaustiva attività di indagine patrimoniale, condotta dal Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria, volta a verificare le modalità di acquisizione del cospicuo patrimonio societario e personale riconducibile al ROMANO, il quale negli ultimi anni aveva incrementato in modo esponenziale la propria attività con l’accaparramento di numerose commesse pubbliche non solo in Calabria, ma anche in tutto il territorio nazionale e nel Nord Italia, in particolare agevolando, oltre che le proprie, anche le aziende del genero SICILIANO Massimo, soggetto anch’egli colpito da OCC nell’operazione SAGGEZZA ed i cui beni aziendali sono stati sottoposti a sequestro con provvedimento emesso dalla Sezione Misure Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, sempre su proposta del Direttore della DIA, dal Centro Operativo DIA di Reggio Calabria, nello scorso mese di aprile. Gli accertamenti evidenziavano un’evidente sproporzione tra gli investimenti effettuati dal ROMANO rispetto alle risorse lecite di cui poteva disporre lo stesso unitamente al proprio nucleo familiare. Con il provvedimento adottato a carico del ROMANO è stato disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al medesimo, stimato in circa 13 milioni di euro, tra cui figurano, in particolare: Intero Patrimonio Aziendale della “Ditta Individuale LA RADICA DI FAZZARI TERESA”, con sede in Antonimina (RC), esercente attività di fabbricazione di prodotti in legno; Intero patrimonio Aziendale e intero Capitale Sociale della “DUE MONTI LEGNAMI Srl” (Cf.02510480805), con sede in Antonimina (RC), esercente attività di commercio all’ingrosso di legnami; Intero patrimonio Aziendale e intero Capitale Sociale della “M.A.R. Srl uni personale” (Cf. 02493030809), con sede in Antonimina (RC) attiva nel settore produzione calcestruzzo; Intero patrimonio Aziendale della “Ditta Individuale LE VIE DEL LEGNO DI POLLIFRONI Carmine”, (C.f.:PLLCMN 72D26L063P e P.iva nr.02261190801) con sede in Antonimina (RC), esercente attività di industria boschiva e di coltivazione ortaggi, colture olivicole e cerealicole; 47 immobili, tra cui circa 31 appezzamenti di terreno per un’estensione complessiva di circa 22 ettari di terreno coltivato, 7 appartamenti per civile abitazione, un capannone adibito a stabilimento industriale di circa 900 mq, diversi magazzini e fabbricati rurali; disponibilità finanziarie aziendali e personali in fase di quantificazione. Reggio Calabria, 29 Maggio 2014

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...