Passa ai contenuti principali

41 BIS: NON CADIAMO NELLA TRAPPOLA PERCHÉ NON VIOLA NESSUN DIRITTO UMANO DEI BOSS di Giuseppe Lumia

                

Il boss Provenzano anche da morto continua a dire la sua. Protagonista di decine e decine di morti, stragi e violenze di ogni tipo...  ‘Recordman’ di latitanza e di collusioni. Adesso  lo si vuole vittima del 41 bis! Le cose non stanno chiaramente così.    

Da quando mi occupo di Antimafia mi sono sempre dovuto ‘mettere di traverso’  per bloccare tutti i tentativi di smontare la legislazione Antimafia, sino a beccarmi una  condanna a morte  dei capi mafia con in testa proprio Provenzano... Con quali conseguenze pratiche sulla mia vita lascio solo immaginare. 

Da questa esperienza personale ho tratto delle importanti considerazioni che possono aiutarci a capire meglio, e orientare,  il cammino della legislazione Antimafie.

1) La lotta alle mafie ha fatto un notevole salto in avanti nella storia del nostro Paese grazie alla legislazione a c.d.  “Doppio Binario”, che,  dal 416 Bis, voluto da La Torre e Dalla Chiesa, in poi, pensiamo a Falcone, ha consentito di colpire sul serio le mafie e il loro sistema di potere. Anzi, rivendico di avere portato avanti questo inedito approccio legislativo sino all’ultima e recentissima riforma del Codice Antimafia. 

Procura Nazionale Antimafia, DIA, Procure Distrettuali attraverso il ricorso a strumenti come le Misure di Prevenzione, Sequestri, Confische e Riutilizzo  sociale e produttivo dei beni, le norme antiriciclaggio, il 413 ter, le norme del “protocollo Antoci”, le interdittive antimafia, il 41 Bis appunto, sono  tutti punti qualificanti del Testo Unico Antimafia che quasi interamente  hanno subito il vaglio attento della Corte Costituzionale acquisendo  un profilo che persino  l’ONU ha deciso di far proprio nella Convenzione  del Dicembre del 2000 a Palermo, riconfermato e arricchito solo pochi giorni fa a Vienna. 

2) La scelta,   riguardo al caso del boss Provenzano, della Corte  Europea  di Strasburgo la dice lunga dei gravissimi limiti attuali in cui versa il meccanismo europeo a cominciare dalla stessa Unione Europea. Innegabili passi in avanti sono stati fatti  anche sul terreno delle norme Antimafia ma non si è mai riusciti a fare il salto di qualità! In sostanza,  la fase dell’Unione Europea è da considerare oramai a fine corsa. Di più non può dare, anzi è entrata in una fase regressiva e delegittimante sì da mettere  a rischio la nobile e insostituibile idea di Europa unita. D’altro canto tornare indietro sarebbe come andare incontro al disastro costituito dal vecchio e consumato Stato-Nazione. Dobbiamo piuttosto andare avanti e aprire finalmente la fase Costituente degli Stati Uniti d’Europa. Solo così  la legislazione Antimafia potrebbe fare un salto di qualità per creare anche uno spazio comune Antimafia oltre naturalmente che uno spazio comune Antiterrorismo.                         

Strumentalizzare la sentenza Europea va pertanto evitato e combattuto. Semmai questa  sentenza va letta, compresa nella sua portata giuridica  e rispettata. Al tempo stesso non bisogna cadere nella trappola di mettere in discussione il 41 bis e la migliore legislazione Antimafia. I sacrosanti Diritti Umani vanno salvaguardati e tutelati  sempre, anche di fronte a carnefici del livello di Provenzano, Riina, Bagarella e, spero presto dopo la sua cattura,  dell’ancora latitante Matteo Messina Denaro. 

Cogliamo allora da questa singolare,  e per così dire facilmente equivocabile, sentenza  Europea, l’occasione per migliorare, e semmai completare,  l’approccio Antimafia del Doppio Binario nell’ottica moderna e positiva degli Stati Uniti d’Europa.

Giuseppe Lumia

Post popolari in questo blog

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

SINTESI RAPPORTO MAFIA IN TOSCANA DELLA FONDAZIONE CAPONNETTO

SINTESI Presentazione: Piero Grasso, Presidente del Senato "...Oggi, come Presidente del Senato, sono chiamato a un ruolo di garanzia che mi impedisce di entrare nel vivo del procedimento di formazione della legge e persino di votare le leggi. Ma non per questo ho rinunciato alla lotta per la legalità e la giustizia. È questo un obiettivo al quale tutti dobbiamo contribuire, con un rinnovato impulso etico e una ancora maggiore conoscenza tecnica del fenomeno. Sono certo che questo Rapporto, straordinariamente innovativo nella sua capacità di analizzare le infiltrazioni mafiose, sarebbe piaciuto ad Antonino Caponnetto, eroe simbolo di questa lotta... Il suo coraggio, la sua forza, la sua capacità di creare armonia e affiatamento nel lavoro sono ora la linfa vitale dellaFondazione che porta il suo nome, impegnata in prima linea contro la criminalità organizzata, in particolare attraverso la costante opera di formazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, i futuri c...

Rapina nei pressi di via Nazionale: la Polizia di Stato di Firenze arresta un 37enne.

  Nella notte tra martedì e mercoledì, le Volanti di via Zara hanno tratto in arresto, nei pressi di via Nazionale, un 37enne originario del Ghana, colto nella flagranza del reato di rapina. Secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe avvicinato ad una turista americana 27enne, che si trovava a passeggiare con lo zio in via Zannoni, e le avrebbe afferrato la borsa facendo cadere a terra la donna e trascinandola per alcuni metri per poi fuggire via. A questo punto, lo zio – americano di 47 anni – avrebbe inseguito l’uomo per riavere la borsa della nipote appena sottratta ma sarebbe stato aggredito dal 37enne con diversi pugni al volto. Gli operatori delle Volanti, giunti repentinamente sul posto – a seguito di segnalazione al 112 NUE – hanno intercettato e fermato il 37enne nei pressi di via Nazionale, e più precisamente nel tratto che si interseca con via Guelfa. La borsa, trovata nella disponibilità del 37enne, è stata restituita alla giovane turista. L’uomo, incensurato, è stat...