Passa ai contenuti principali

RICEVO E PUBBLICO SUI TESTIMONI DI GIUSTIZIA

Lettera aperta al Ministro dell’interno, all’Ill.mo Sig. Prefetto di Palermo, al Questore di Palermo, al Presidente del Tribunale di Palermo, al Presidente della Provincia di Palermo e al Sindaco di Palermo. Chi vi scrive sono i figli di un avvocato penalista catanese, Serafino Famà, morto per mano mafiosa il 9 novembre del 1995, di cui alcuni di voi forse non conoscono nulla, ma che per noi è non solo  un nome dell’elenco di quei 900 morti ammazzati per la democrazia di questo Paese, ma un padre che ci è stato strappato quando eravamo ancora adolescenti. Non siamo qui per raccontarvi di lui e non vi scriviamo in un giorno qualsiasi. Oggi è il 21 marzo, il primo giorno di primavera in cui si celebra la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie. Oggi in tutte le piazze d’Italia quel lunghissimo elenco di nomi sarà letto da noi familiari, da esponenti di associazioni e da rappresentanti delle Istituzioni. Oggi a Palermo due testimoni di giustizia Piera Aiello e Giuseppe Carini chiedono di essere ascoltati e chiedono protezione a quelle stesse Istituzioni che sono presenti nel ricordo delle vittime. Togliere la scorta ai testimoni di giustizia in pericolo di vita è un gesto che non riusciamo a spiegarci e che come familiari ci da tanta amarezza e rabbia. Vi scriviamo per chiedervi di esserci davvero, non solo nella memoria del giorno dopo, ma nell’impegno concreto e quotidiano accanto ai vivi che lottano ancora oggi contro le mafie e la corruzione. Non c’è bisogno di vicinanza di circostanza il giorno dopo le stragi o nei loro anniversari, se non si cammina a fianco dei familiari delle vittime e dei testimoni di giustizia ogni giorno. La memoria è incompleta senza l’impegno, è sterile retorica perché la mafia uccide, chiede il pizzo, controlla e condiziona la democrazia ed il nostro vivere quotidiano, ci priva della libertà. Piera e Giuseppe sono testimoni di giustizia che combattono in prima linea, hanno deciso coraggiosamente di denunciare la mafia e pagano duramente questa scelta, hanno messo a repentaglio le loro vite per consegnare a tutti noi una società più giusta, rappresentano quella gente onesta che giorno per giorno fa il proprio dovere. Invitiamo il Ministro dell’interno, il Prefetto, il Questore, il Presidente del Tribunale, il Presidente della Provincia e il Sindaco ad agire adesso, a “fare presto (e bene) perché si muore” come diceva Danilo Dolci. Chiediamo a tutti i nostri conterranei di recarsi a Palermo, di mobilitarsi accanto a Piera e a Giuseppe in questa giornata così simbolica per dire a voce alta da che parte sta la Sicilia onesta. Questa è la nostra Sicilia. Flavia e Fabrizio Famà Share this:

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven