Sono un ex poliziotto e sono stato il segretario della Toscana e di Firenze del Silp-Cgil. Volevo esprimerLe la mia vicinanza per tutto quello che ha dovuto subire, anche in questi giorni. Mi sono occupato per molti anni di antiterrorismo e di antimafia e le dico, con il cuore aperto, che in alcune circostanze mi sono vergognato di indossare la mia divisa. Questo è accaduto, soprattutto, il giorno che delle belve le hanno portato via suo figlio. Proprio oggi, però, voglio invertire la rotta. Perché devo essere io o la stragrande maggioranza degli appartenenti alle Forze di polizia che si dannano per rendere migliore il nostro Paese ad avere l'imbarazzo di portare la giubba? Gli esseri indegni sono loro, quelli che hanno "calpestato" ed oltraggiato la foto di Federico. Ecco perché da oggi dirò sempre: queste persone non meritano d'indossare una divisa intrisa del sangue di tanti eroi che hanno lottato contro la mafia e il terrorismo. Un caro saluto e un forte abbraccio. Renato Scalia
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
