DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Sezione Operativa di Catanzaro
COMUNICATO STAMPA
COSENZA: LA D.I.A. DI CATANZARO CONFISCA IL PATRIMONIO DELL’IMPRENDITORE PIETRO CITRIGNO.
Questa mattina gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, coordinati dal Centro Operativo di Reggio Calabria, stanno procedendo alla confisca del patrimonio di Pietro CITRIGNO, noto imprenditore del capoluogo bruzio, attualmente sottoposto a detenzione domiciliare a seguito di condanna definitiva a quattro anni ed otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata (art. 644 c.p., commi 1 e 5 n. 3 e n. 4), riportata al termine della complessa vicenda giudiziaria seguita all’operazione convenzionalmente denominata “TWISTER”.
Il provvedimento di confisca, adottato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Cosenza, riguarda gli stessi beni oggetto di due distinti decreti di sequestro emessi tra gennaio e febbraio del corrente anno dalla medesima autorità giudiziaria e rappresenta un’importante conferma della fondatezza delle investigazioni patrimoniali condotte dagli investigatori della D.I.A. e confluite nella proposta di sequestro redatta ai sensi del c.d. codice antimafia (decreto legislativo n. 159/11) dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Arturo De Felice.
Oltre ai beni già sottoposti a sequestro, l’odierno provvedimento di confisca ha riguardato anche il “CENTRO CLINICO ORTENSIA srl” di Cosenza.
Allo stato, al termine di complesse indagini patrimoniali, sono stati confiscati i beni di seguito elencati, per un valore complessivo stimato in circa cento milioni di euro:
▷ capitale sociale ed intero compendio aziendale della “EDERA srl” con sede in Cosenza e dedita alla costruzione e commercializzazione di immobili;
▷ capitale sociale ed intero compendio aziendale della “MERIDIANA srl”, con sede in Cosenza e dedita alla realizzazione e gestione di strutture ricettive alberghiere, ospedali e case di cura;
▷ capitale sociale ed intero compendio aziendale della “RIACE srl” con sede in Cosenza e dedita alla costruzione di strutture ricettive, sanitarie e socio-assistenziali;
▷ 23,33% del capitale sociale della “MONACHELLE srl” con sede in Rossano (CS) e dedita a realizzazione e gestione di case di cura, di laboratori, di centri diagnostici, di stabilimenti termali R.S.A.;
▷ 25% del capitale sociale della “SAN FRANCESCO srl” con sede in Cosenza e dedita gestione di strutture pubbliche e private per ogni forma di assistenza riabilitativa per anziani e di tipo socio-assistenziale;
▷ 50% del capitale sociale della “VELA LATINA srl” con sede in Cetraro (CS) e dedita alla gestione, manutenzione, ristrutturazione di immobili;
▷ 85% del capitale sociale della “PIEFFE HOLDING srl” con sede in Cosenza e dedita all’assunzione e gestione di partecipazioni societarie nonché al controllo di altre società;
▷ 100% del capitale sociale del “CENTRO CLINICO SAN VITALIANO srl” con sede in Catanzaro, struttura sanitaria accreditata dal Servizio Sanitario Calabrese, con circa 35 posti letto per pazienti affetti da patologie neuromuscolari;
▷ capitale sociale ed intero compendio aziendale della “CENTRO CLINICO ORTENSIA srl” con sede in Cosenza e dedita alla costruzione e gestione di strutture ricettive, sanitarie e socio-assistenziali;
▷ 35 fabbricati, tra i quali spiccano per ovvia importanza le cliniche “ Villa Gioiosa” di Montalto Uffugo (CS) e “Villa Adelchi” di Longobardi (CS), entrambe strutture sanitarie accreditate dal Servizio Sanitario Calabrese, con circa 50 posti letto ciascuna;
▷ 4 terreni;
▷ 5 rapporti finanziari;
▷ 9 autovetture.
Catanzaro, 30 luglio 2014
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...