DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Centro Operativo di Catania
CATANIA: LA D.I.A. SEQUESTRA BENI
PER UN VALORE DI OLTRE 500.000 DI EURO
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato una società operante nella distribuzione e nel noleggio di apparecchi elettronici da gioco (videopoker) riconducibile a LIUZZO SCORPO Gaetano di anni 49 già condannato per mafia.
Le operazioni di sequestro, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, fanno seguito ad articolate e complesse indagini condotte dalla DIA che hanno portato alla luce gli illeciti interessi dell’organizzazione mafiosa denominata “CLAN TRIGILA”, operante nel siracusano ed espressione del più vasto cartello criminale “APARO-NARDO-TRIGILA”, nella gestione e nella distribuzione dei c.d. videopoker.
Già nel 2011, con l’operazione denominata “Nemesi” che ha disarticolato il clan mafioso TRIGILA con oltre 60 arresti, gli accertamenti del Centro Operativo DIA di Catania avevano consentito di far emergere le dinamiche operative poste in essere dalla consorteria mafiosa che faceva riferimento, per i propri fini, al LIUZZO SCORPO, già titolare di 2 società, la BETTING GAME e la MEDIA GAME, le quali si occupavano del noleggio dei videopoker e che, nel novembre scorso, sono state confiscate nell’ambito di una misura di prevenzione patrimoniale.
Più in dettaglio, LIUZZO SCORPO Gaetano aveva fornito un contributo alla gestione dell’attività imprenditoriale consistente nell’imposizione, agli esercenti commerciali della zona sud della provincia di Siracusa, del noleggio dei propri apparecchi elettronici nonché nella messa a disposizione delle proprie imprese per permettere al CLAN TRIGILA di investire le proprie illecite ricchezze nell’acquisto di apparecchi da gioco e nella devoluzione al medesimo sodalizio di una cospicua parte dei guadagni.
L’impianto accusatorio aveva trovato piena conferma con la Sentenza emessa dalla Corte di Assise di Siracusa che nel 2012 ha condannato LIUZZO SCORPO Gaetano per concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di 7 anni di reclusione.
Le successive acquisizioni investigative hanno evidenziato ulteriori elementi circa le ipotesi delittuose contestate dalla Procura di Catania nei confronti di LIUZZO SCORPO Gaetano nella veste di gestore occulto della società AZIENDA ITALIA di SPINA Alfio e C. Sas con sede in Piedimonte Etneo (CT) che oggi la DIA ha sequestrato.
Infatti, sarebbe stato accertato che LIUZZO SCORPO Gaetano, dopo il sequestro della BETTING GAME e della MEDIA GAME, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla contiguità mafiosa con il clan del siracusano, avrebbe imposto agli imprenditori, presso i cui esercizi commerciali erano installate le apparecchiature elettroniche delle predette 2 società, di richiedere all’amministratore giudiziario il ritiro dei videopoker sostituendoli con quelli forniti dalla AZIENDA ITALIA che non era ancora stata sottoposta ad alcun vincolo ablativo.
Posti sotto sequestro 40 videopoker allocati in vari esercizi commerciali ubicati in diverse città della provincia di Catania,Siracusa e Ragusa.
Il patrimonio sequestrato ammonta a circa 500.000,00 Euro.
ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA
La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...