Passa ai contenuti principali

Forlì Cesena: operazione contro il “caporalato”, 4 arresti

Guadagnavano 50 euro al mese per raccogliere frutta e verdura o potare gli alberi, lavorando fino a 80 ore alla settimana.
La squadra Mobile di Forlì-Cesena, questa mattina, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone di origine pakistana, nell’ambito di un’indagine sul fenomeno del “caporalato”. L’operazione è stata eseguita insieme alle squadre Mobili di Modena, Treviso e Ravenna.
Una vera e propria organizzazione criminale, grazie alla quale i 4 indagati individuavano i committenti e reclutavano lavoratori da sfruttare nei campi.
I lavoratori che erano in uno stato di bisogno, venivano spesso reclutati dai centri di accoglienza, in qualità di richiedenti asilo; venivano poi alloggiati in casolari senza acqua calda, con posti letto sporchi e inadeguati, materassi messi a terra; precarie erano anche le condizioni igienico-sanitarie e il cibo insufficiente. Chi si lamentava veniva minacciato e intimidito.
L’organizzazione si preoccupava di accompagnare i braccianti sul luogo di lavoro e di effettuare un controllo costante e quotidiano: non era consentito espletare, durante il lavoro, i propri bisogni fisiologici o consumare un pasto in ambiente “riparato”.
L’attività si svolgeva per 60 - 80 ore durante la settimana, nonostante la contrattazione nel settore agricolo preveda un tetto massimo di 44 ore.
Ai malcapitati veniva promesso una retribuzione oraria di 5 euro, a fronte dei 9,6 euro previsti dalla legge, che per di più si tramutavano in soli 250 euro mensili di cui 200 decurtati per il vitto e l’alloggio.
A loro volta gli indagati ricevevano dai committenti una quota di 12-13 euro netti ad ora per lavoratore rispetto ai 20 previsti che avrebbero dovuto versare per ogni operaio.
Per tale motivo sono stati denunciati in stato di libertà anche alcuni titolari delle aziende agricole situate nelle province di Forlì e Ravenna che dal settembre scorso a gennaio hanno impiegato irregolarmente i lavoratori.
L’indagine ha fatto luce anche sulla costituzione, da parte degli indagati, di due ditte individuali risultate poi fittizie in quanto agli indirizzi indicati corrispondevano immobili in stato di abbandono.
Gli arrestati, nel periodo preso in considerazione, avrebbero guadagnato dallo sfruttamento dei lavoratori, dagli 80 ai 100 mila euro. Il danaro veniva, di volta in volta, inviato attraverso i canali western union o money gram in Pakistan, su conti di persone inesistenti.
Sono state individuate e identificate circa 45 persone prevalentemente di nazionalità pakistana e afgana.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.