DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Centro Operativo Bari COMUNICATO STAMPA LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DI BARI ARRESTA QUARTO FRANCESCO AL RIENTRO DALLA COLOMBIA. La Direzione Investigativa Antimafia di Bari lo ha aspettato allaeroporto di Fiumicino al rientro dal viaggio in Colombia; non appena atterrato, QUARTO Francesco ha trovato gli agenti del Centro Operativo di Bari, che con i colleghi del Nucleo Aeroporto del Centro Operativo di Roma e lufficio di Polizia di Frontiera Aerea, hanno proceduto ad eseguire lordinanza di custodia cautela in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari di Bari. Quarta, secondo le indagini condotte dalla DIA di Bari nellambito della operazione Adria, è il titolare di fatto del ristorante il signor pomodoro, sequestrato il 16 maggio scorso nel corso di una vasta operazione che ha portato allarresto di altre 10 persone ed al sequestro tra laltro di un rivenditore di automobili di Modugno. Quella mattina, Quarto non fu trovato dagli agenti della DIA di Bari che arrestavano il padre ed il fratello e quindi avviavano una serie di accertamenti condotti anche con il coinvolgimento di organismi esteri a cura del Reparto Relazioni Internazionali della Direzione Investigativa Antimafia di Roma. Gli uomini della DIA di Bari hanno così pazientemente ricostruito i suoi movimenti e viaggi e lo hanno atteso lungamente, fino a quando laereo, proveniente da Madrid, che lo riportava in Italia è atterrato poco dopo le 22,30. Dopo le notifiche dei provvedimenti, su disposizione della Procura Distrettuale di Bari gli agenti della Dia hanno quindi tradotto QUARTO Francesco presso il carcere di Bari ove è ora a disposizione dei magistrati. Bari, 31 maggio 2013
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
