DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA Centro Operativo Bari COMUNICATO STAMPA LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DI BARI ARRESTA QUARTO FRANCESCO AL RIENTRO DALLA COLOMBIA. La Direzione Investigativa Antimafia di Bari lo ha aspettato allaeroporto di Fiumicino al rientro dal viaggio in Colombia; non appena atterrato, QUARTO Francesco ha trovato gli agenti del Centro Operativo di Bari, che con i colleghi del Nucleo Aeroporto del Centro Operativo di Roma e lufficio di Polizia di Frontiera Aerea, hanno proceduto ad eseguire lordinanza di custodia cautela in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari di Bari. Quarta, secondo le indagini condotte dalla DIA di Bari nellambito della operazione Adria, è il titolare di fatto del ristorante il signor pomodoro, sequestrato il 16 maggio scorso nel corso di una vasta operazione che ha portato allarresto di altre 10 persone ed al sequestro tra laltro di un rivenditore di automobili di Modugno. Quella mattina, Quarto non fu trovato dagli agenti della DIA di Bari che arrestavano il padre ed il fratello e quindi avviavano una serie di accertamenti condotti anche con il coinvolgimento di organismi esteri a cura del Reparto Relazioni Internazionali della Direzione Investigativa Antimafia di Roma. Gli uomini della DIA di Bari hanno così pazientemente ricostruito i suoi movimenti e viaggi e lo hanno atteso lungamente, fino a quando laereo, proveniente da Madrid, che lo riportava in Italia è atterrato poco dopo le 22,30. Dopo le notifiche dei provvedimenti, su disposizione della Procura Distrettuale di Bari gli agenti della Dia hanno quindi tradotto QUARTO Francesco presso il carcere di Bari ove è ora a disposizione dei magistrati. Bari, 31 maggio 2013
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...