Giallo a Limbadi su iniziative riguardanti l'Universita' dell'antimafia.....assunte all'insaputa del Coordinamento Riferimenti titolare del bene confiscato
Il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti smentisce la notizia di una presunta inaugurazione a Limbadi del Centro studi per la legalita' e l'antimafia ,piu' conosciuto come "Universita' dell'antimafia."
Da giorni,infatti, sembra circolino inviti in tal senso per il 18 p.v.,addirittura con l'organizzazione di un convegno di cui Riferimenti e' all'oscuro.
Riferimenti precisa che niente ha a che fare con la notizia diffusa ne' tanto meno con l' organizzazione di un eventuale convegno e che ,qualsiasi iniziativa riguardante il centro studi di Limbadi verra' comunicata a tempo e luogo in via ufficiale dal Coordinamento stesso ,unico organismo autorizzato a farlo in quanto titolare del bene confiscato,dopo di aver concordato una comune linea d'azione col Ministero dell'Interno col quale l'associazione e' in stretto contatto operativo.
La struttura necessita ancora di molte cose e soprattutto il progetto va colmato di contenuti concreti,venendo a mancare i quali e' impossibile procedere.Riferimenti non puo' essere lasciata sola ma ha bisogno di agire col conforto delle Istituzioni centrali e periferiche.fDa mesi ,infatti,si cerca di informare in tal senso l'Ente regione che ,nella vicenda dovrebbe avere un ruolo di primo piano unitamente allo stesso Ministero ,senza ottenere,pero' ,alcun risultato.Stanti cosi le cose ,si diffida qualunque altro soggetto ad intervenire impropriamente sull'intera questione complessa e delicata sulla quale decidere spetta soltanto e unicamente al CoordinAMento antimafia Riferimenti.Adriana Musella
Presidente Coordinamento Nazionale antimafia
"Riferimenti"
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la quale s