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GIARRUSSO SU MAFIA DEGLI STRACCI A PRATO

COMUNICATO STAMPA
Giarrusso (M5S): chiediamo al ministro della giustizia di riferire quanto prima in merito agli sviluppi dell’operazione sulla criminalità organizzata che opera nel settore dei Rifiuti tessili di Prato.
ROMA 15 dicembre – il senatore Mario Giarrusso, membro della commissione antimafia del M5S ha presentato al Ministro della Giustizia una interrogazione in merito agli sviluppi dell’operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla DDA di Firenze che, in data 23  luglio  2013  ha visto coinvolto il Corpo  Forestale  dello  Stato,  in collaborazione  con  l’Agenzia  delle  Dogane  e  dei  Monopoli, nonché i tecnici dell’ Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT), con  la  perquisizione di  oltre  100  siti  tra  aziende  e  domicili  privati  in  10  regioni  (Toscana, Abruzzo, Campania, Veneto, Lombardia, Umbria, Lazio, Trentino, Liguria  ed  Emilia  Romagna). L’operazione veniva condotta a seguito di attività di indagine relativa ad un ingente traffico internazionale di  rifiuti  verso Paesi del nord  Africa e dell’Estremo Oriente (Cina)  per  il  tramite dell’Est  Europa. Nell’ambito dell’operazione venivano disposte  due  misure  di  custodia  cautelare a due esponenti  della  criminalità organizzata campana con base operativa a Prato, Vincenzo e Ciro Ascione, attivi nel settore degli indumenti usati rappresentanti delle famiglie protagoniste della lotta per il monopolio del settore degli “stracci” dei clan ercolanesi che si sono contrapposti nel territorio pratese, Birra – Iacomino ed Ascione – Saurino, fin dagli anni ’90. I due imprenditori campani avrebbero anche messo in atto un’attività di usura ed estorsione condotta parallelamente alla gestione illecita dei rifiuti, consumatasi a danno di  imprenditori locali; infatti la Polizia Giudiziaria avrebbe proceduto di cui all’art. 644 del codice penale per usura pluriaggravata con finalità mafiosa. “L’indagine riguardante la presenza ed attività dei clan campani in territorio toscano, sostiene il sen. Mario Giarrusso – avrebbe toccato importanti filoni del traffico internazionale di  rifiuti, e questo confermerebbe che attorno al settore degli indumenti usati e dei rifiuti tessili gira un sistema criminale ben consolidato che opera nel territorio pratese e italiano, sistema criminale capace di creare una sinergia criminale italo-cinese considerato che nell’ultimo decennio vi sono state numerose indagini delle DDA delle Procure, visto il sempre più elevato e concreto il rischio di stabili collegamenti della criminalità cinese con le mafie autoctone radicate nel nostro territorio, come anche attenzionato nei Report on Environmental Crime editi dalla Agenzia della Unione Europea EUROJUST. Questa situazione critica relativa alla presenza dei clan camorristici in territorio toscano in merito alla gestione dei rifiuti, è stata negli anni posta sotto attenzione anche dalla Fondazione Antonino Caponnetto, che nei diversi report sui rifiuti in Toscana, ha posto l’attenzione alle numerose indagini sull’operato delle mafie in questa regione.

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