La questione dei rifiuti tossici di cui recentemente si è occupata la Fondazione Caponnetto ci deve far alzare l'attenzione su tale tema. La recente uscita dell'agenzia americana sulla zona di Prato come la nuova terra dei fuochi, poi meglio specificata ma non ritirata dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, ha aperto una sorta di vaso di Pandora delle polemiche. In alcuni casi eccessive volte a ridimensionare il grido di allarme. La Toscana ha paura di parlare di questo tema. Secondo me i nervi scoperti sono un brutto segnale di sottovalutazione della questione mafiosa nella nostra terra. Eppure i clan sono presenti. Eppure il riciclo viene effettuato. Eppure i controlli vengono fatti, ma tutte le autorità competenti sono sotto organico. Alcune cose vanno dette comunque. Innanzitutto a Prato la situazione da un punto di vista della presenza mafiosa è molto pesante. Dal seguente blog è scaricabile il rapporto sulla mafia a Prato: http://legalitapratese.blogspot.it. Anche la questione, tra l'altro recente, dell'accordo sui rifiuti tessili da smaltire in Cina tra criminalità cinese e camorra non è da sottovalutare, perchè tale caso ci dimostra che è stata tracciata una rotta che può essere usata per tanti scopi. E sono state trovate sinergie tra mafie diverse. Personalmente non sono rimasto stupito dalle nuove precisazioni del Procuratore Roberti, in quanto non poteva certo parlare di casi nuovi o di indagini coperte da segreto. Si può parlare solo di indagini chiuse. È ovvio. Ma la cosa che mi meraviglia, è la reazione dei politici alle parole del Procuratore. Si sono più preoccupati delle dichiarazioni di una persona splendida come Roberti, che del fatto che le mafie sono presenti in Toscana ed a Prato. Un segnale politico non bello. Insomma solo un dato è certo: il rifiuto di parlare dei rifiuti a Prato.
ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA
La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...