La questione dei rifiuti tossici di cui recentemente si è occupata la Fondazione Caponnetto ci deve far alzare l'attenzione su tale tema. La recente uscita dell'agenzia americana sulla zona di Prato come la nuova terra dei fuochi, poi meglio specificata ma non ritirata dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, ha aperto una sorta di vaso di Pandora delle polemiche. In alcuni casi eccessive volte a ridimensionare il grido di allarme. La Toscana ha paura di parlare di questo tema. Secondo me i nervi scoperti sono un brutto segnale di sottovalutazione della questione mafiosa nella nostra terra. Eppure i clan sono presenti. Eppure il riciclo viene effettuato. Eppure i controlli vengono fatti, ma tutte le autorità competenti sono sotto organico. Alcune cose vanno dette comunque. Innanzitutto a Prato la situazione da un punto di vista della presenza mafiosa è molto pesante. Dal seguente blog è scaricabile il rapporto sulla mafia a Prato: http://legalitapratese.blogspot.it. Anche la questione, tra l'altro recente, dell'accordo sui rifiuti tessili da smaltire in Cina tra criminalità cinese e camorra non è da sottovalutare, perchè tale caso ci dimostra che è stata tracciata una rotta che può essere usata per tanti scopi. E sono state trovate sinergie tra mafie diverse. Personalmente non sono rimasto stupito dalle nuove precisazioni del Procuratore Roberti, in quanto non poteva certo parlare di casi nuovi o di indagini coperte da segreto. Si può parlare solo di indagini chiuse. È ovvio. Ma la cosa che mi meraviglia, è la reazione dei politici alle parole del Procuratore. Si sono più preoccupati delle dichiarazioni di una persona splendida come Roberti, che del fatto che le mafie sono presenti in Toscana ed a Prato. Un segnale politico non bello. Insomma solo un dato è certo: il rifiuto di parlare dei rifiuti a Prato.
Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione. Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe