REPORT
ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI ORGANIZZATE A SAN MARINO
ANNO
2013
a
cura di Salvatore Calleri
INDICE
PREMESSA
IMPORTANZA
GEOPOLITICA DEL TITANO
COME
AFFRONTARE IL FENOMENO DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
ELENCO
OPERAZIONI CHE IN MODO DIRETTO OD INDIRETTO
HANNO
RIGUARDATO SAN MARINO
ANALISI
DI COME VIENE VISTA ALL'ESTERO SU TALI TEMATICHE LA REPUBBLICA DI SAN
MARINO
CONCLUSIONI
PREMESSA
Il
rapporto analitico sulla presenza mafiosa nella regione geografica
della Romagna, in parte italiana ed in parte sammarinese, serve a
creare gli anticorpi della società pulsante che vive in un
territorio. Le organizzazioni criminali sono oramai delle realtà
estremamente diffuse sul territorio internazionale che si muovono
come delle moderne società commerciali prive di scrupoli in grado di
movimentare immensi capitali. I settori merceologici di tali
organizzazioni sono i più vari e partono dai tradizionali traffici
di droga e di armi per arrivare alle tratte di migranti, al traffico
di rifiuti senza dimenticare l'usura, il racket ed il riciclaggio del
denaro sporco. Ci troviamo di fronte quindi a delle company arcaiche
in quanto a forza bruta e modernissime in quanto a capacità
attrattiva e d'infiltrazione nelle attività d'investimento. Il
rapporto si basa quindi sull'esame del territorio partendo
dall'analisi delle varie operazioni delle forze dell'ordine e da
quanto descritto nei dossier per addetti ai lavori nelle versioni non
secretate sul modello di quelli della DNA e della DIA e da quanto
riportato nei mezzi d'informazione. Il tutto viene unito per
arrivare ad una visione d'insieme con un linguaggio semplice
utilissimo per il comune cittadino oltre che per l'amministratore
pubblico che in questo modo viene messo in grado di conoscere, capire
ed evitare la presenza mafiosa sul territorio. Il rapporto quindi
fotografa la situazione esistente senza creare da un lato inutili
allarmismi e dall'altro pericolose sottovalutazioni del fenomeno
criminale organizzato e soprattutto senza sostituirsi all'autorità
giudiziaria ed alle forze dell'ordine.
Tale
report è inserito all'interno di un insieme di rapporti relativi
all'Emilia Romagna, la Toscana, l'Umbria, il Medio Tirreno, Prato e
la Liguria
L'analisi
che seguirà terrà conto anche dei cosiddetti reati spia tipo la
corruzione e la frode che aiutano in modo diretto e/o indiretto le
forme criminali organizzate.
IMPORTANZA
GEOPOLITICA DEL TITANO
Le
organizzazioni criminali organizzate in un ottica globale si muovono
sempre di più trasversalmente e dinamicamente creando reti di
interessi. Una visione moderna del fenomeno tratta la mafia in senso
stretto anche come criminaltà organizzata. Infatti spesso le forme
mafiose fuori dal loro territorio di origine assumono comportamenti
diversi. Pertanto per confrontarsi e combattere tali forme criminali
bisogna analizzare il territorio anche da un punto di vista
geopolitico.
La
Repubblica di San Marino è inserita nella penisola italiana. In
Italia esistono 11 forme mafiose e/o criminali organizzate italiane e
circa 12/13 straniere. Molte di queste forme sono presenti nell'area
geografica della Romagna. San Marino confina con la Provincia di
Rimini. E' bene rilevare che Rimini ha uno sbocco sul mare ed un
aereoporto che guardano ad est. I Balcani sono praticamente
posizionati di fronte. Il mar Adriatico, come dimostrato
dall'operazione Ellenika, che ha riguardato tale area è oggetto di
traffici di vario tipo. Il sistema economico florido e le differenti
regole fiscali tipiche di quasi tutti i piccoli stati hanno
sicuramente attratto le organizzazioni criminali per investire e
riciclare i propri denari. Le nuove regole approvate in Repubblica
rendono più difficili tali operazioni, ma l'attrattiva geopolitica
per le organizzazioni criminali al momento permane in tutta l'area
della Romagna.
La
Repubblica del Titano rientra nella macro area del Mediterraneo.
San
Marino non può comunque essere considerata una terra di mafia in
quanto culturalmente e socialmente non ha dato i natali a nessuna
forma mafiosa. Ovviamente però, come nei territori limitrofi esiste
una presenza mafiosa e/o criminale organizzata che non controlla il
territorio sammarinese, ma che non va in alcun modo sottovalutata.
COME
AFFRONTARE IL FENOMENO DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
La
Fondazione Caponnetto frequenta il territorio sammarinese a partire
dal 2007, anno a dire il vero in cui parlare di mafia era abbastanza
singolare con la classe sociale e politica ancora non abituata a
trattare un siffatto argomento. Negli ultimi anni sono stati fatti
comunque dei notevoli passi avanti per quanto riguarda la sensibilità
sociale nell'affrontare tale argomento. Oggi non passa giorno in cui
non si affronti la questione mafia a San Marino. A volte addirittura
si è arrivati a parlarne nel modo sbagliato provando a fare di tutta
l'erba un fascio e confondento il concetto di dossier / report con il
dossieraggio. Ossia si è passati da una fase in cui non si parlava
mai di mafia ad una fase in cui si prova ad utilizzare la lotta alla
mafia per fini politici, rischiando al contrario di aiutare la mafia
creando un inutile confusione. Anzi probabilmente dietro al
dossieraggio potrebbe esserci una strategia criminale mirante
a non far approvare il pacchetto antimafia di Vigna/Giarrusso/Gelli.
In
generale in un territorio quale il Titano è importante conoscere i
luoghi comuni in cui non cadere, vediamo quali:
1) la mafia non esiste. Oramai è stato appurato il contrario. Ma fino al maxiprocesso del 1986 di Caponnetto era il più diffuso.
2) la mafia se esiste è puramente un fenomeno criminale. Persiste ancora e favorisce la sottovalutazione del problema. Se fosse un puro e semplice fenomeno criminale sarebbe stata già debellata da tempo.
3) si ammazzano tra di loro a noi non interessa. Errato. Quando c'è una guerra di mafia chi rimane vivo rafforza il proprio gruppo ed aumentano i problemi.
4) di mafia non bisogna parlarne perché si rovina la reputazione di un territorio. Errore gravissimo che tuttora persiste in quasi tutto il nord ed in parte del centro e del sud. Non parlare della mafia significa aiutare la sua espansione.
5) teoria dell'isola felice. Non esistono luoghi nel nostro paese ed in Europa ove la mafia in qualche sua forma non sia presente. Questo errore di valutazione ad oggi persiste specialmente nel centro nord.
6) la mafia nasce dalla povertà. Al contrario la mafia nasce nei territori potenzialmente ricchi e li rende poveri. In Sicilia Cosa Nostra ha iniziato nella conca d'oro con il traffico di limoni.
7) teoria della totale sconfitta dopo gli ultimi arresti. Errore strategico già commesso nel 1996. Mai vendere prima della sua morte la pelle dell'orso.
8) la mafia una volta era buona. Falso non lo è mai stata.
9) di mafia straniera non bisogna parlarne perchè si rischia il razzismo. Errore grave perchè parlarne significa aiutare gli stranieri onesti.
10) non si fanno passi avanti. Falso. In Italia ne sono stati fatti molti. Non bastano però in quanto bisogna agire sul piano internazionale. In Europa sono messi peggio.
11) ci prendiamo solo i soldi del riciclo dei mafiosi. Tanto i mafiosi non arrivano. Falso. I mafiosi dopo arrivano.
12) la mafia è invincibile. Non è vero. I danni che ha subito sono notevoli.
13) la mafia dà lavoro. Falso. Se fosse vero Reggio Calabria, Palermo e Napoli non avrebbero disoccupati, anche se in determinate situazioni l'unico lavoro possibile è quello offerto dai mafiosi dopo la distruzione del territorio.
La mafia è un virus. Un virus mutante. Superare i luoghi comuni è come un vaccino e rappresenta un primo passo per sconfiggerla.
1) la mafia non esiste. Oramai è stato appurato il contrario. Ma fino al maxiprocesso del 1986 di Caponnetto era il più diffuso.
2) la mafia se esiste è puramente un fenomeno criminale. Persiste ancora e favorisce la sottovalutazione del problema. Se fosse un puro e semplice fenomeno criminale sarebbe stata già debellata da tempo.
3) si ammazzano tra di loro a noi non interessa. Errato. Quando c'è una guerra di mafia chi rimane vivo rafforza il proprio gruppo ed aumentano i problemi.
4) di mafia non bisogna parlarne perché si rovina la reputazione di un territorio. Errore gravissimo che tuttora persiste in quasi tutto il nord ed in parte del centro e del sud. Non parlare della mafia significa aiutare la sua espansione.
5) teoria dell'isola felice. Non esistono luoghi nel nostro paese ed in Europa ove la mafia in qualche sua forma non sia presente. Questo errore di valutazione ad oggi persiste specialmente nel centro nord.
6) la mafia nasce dalla povertà. Al contrario la mafia nasce nei territori potenzialmente ricchi e li rende poveri. In Sicilia Cosa Nostra ha iniziato nella conca d'oro con il traffico di limoni.
7) teoria della totale sconfitta dopo gli ultimi arresti. Errore strategico già commesso nel 1996. Mai vendere prima della sua morte la pelle dell'orso.
8) la mafia una volta era buona. Falso non lo è mai stata.
9) di mafia straniera non bisogna parlarne perchè si rischia il razzismo. Errore grave perchè parlarne significa aiutare gli stranieri onesti.
10) non si fanno passi avanti. Falso. In Italia ne sono stati fatti molti. Non bastano però in quanto bisogna agire sul piano internazionale. In Europa sono messi peggio.
11) ci prendiamo solo i soldi del riciclo dei mafiosi. Tanto i mafiosi non arrivano. Falso. I mafiosi dopo arrivano.
12) la mafia è invincibile. Non è vero. I danni che ha subito sono notevoli.
13) la mafia dà lavoro. Falso. Se fosse vero Reggio Calabria, Palermo e Napoli non avrebbero disoccupati, anche se in determinate situazioni l'unico lavoro possibile è quello offerto dai mafiosi dopo la distruzione del territorio.
La mafia è un virus. Un virus mutante. Superare i luoghi comuni è come un vaccino e rappresenta un primo passo per sconfiggerla.
ELENCO
OPERAZIONI CHE IN MODO DIRETTO OD INDIRETTO HANNO RIGUARDATO SAN
MARINO
Le
operazioni che recentemente hanno riguardato la Repubblica di San
Marino sono essenzialmente di tre tipi.
- Quelle in cui è stata riscontrata la presenza di clan mafiosi e/o criminali organizzati.
- Quelle in cui si è sentito l'odore delle organizzazioni criminali ma in cui occorre aspettare per verificare se è vero.
- Quelle che riguardano dei reati c.d. Spia, ossia di reati che spesso vengono commessi anche dalle organizzazioni criminali organizzate e che devono farci alzare la guardia ma che non sempre però le vedono coinvolte.
Nella
prima tipologia rientrano sicuramente l'operazione Vulcano
1 e Vulcano 2 del
2012 che hanno riscontrato sul territorio della Romagna e di San
Marino la presenza di alcuni clan riconducibili nei loro territorio
di origine alle forme mafiose. In particolare:
- Clan campani: Vallefuoco, Mariniello, Stolder, Sacco-Bocchetti-Cesarano, Schiavone.
- Clan siciliani: Fidanzati.
Quando
tali clan si spostano dal loro territorio possono mutare stringendo
alleanze con settori locali e con colletti bianchi. Alcuni dei
suddetti clan sono di alto spessore criminale.
Tale
operazione s'interseca con l'operazione Mirror
del 2013 che ha riguardato il clan Vallefuoco
per l'acquisizione di un albergo a Rimini. Nello scorso mese
d'ottobre il quadro di accusa che prevedeva la presenza mafiosa ha
avuto un ulteriore riscontro. E' altamente probabile che per il
riciclaggio i coinvolti in tale operazione guardassero a San Marino.
Sempre
in tale tipologia rientrano le operazioni avvenute nel 2013 Titano
e Titano
2
che ha portato a complessivi 39 arresti di persone gravitanti attorno
ai clan dei casalesi
ceppo Schiavone
e che ha riguardato i due stati Italia e San Marino che hanno
collaborato.
Relativamente
al filone denominato Project
delle truffe telefoniche fatte agli operatori italiani si segnala la
presenza del clan campano Di
Lauro.
San
Marino è stata lambita nel 2012 da un'operazione denonimata Baccus
riguardante la società
foggiana
che riciclava il denaro sporco nel settore delle imprese vinicole.
Nel
2013 la gendarmeria ha contribuito a far interrompere un traffico di
armi verso Bari che interessava probabilmente la camorra
barese.
La
mafia siciliana degli stiddari
risulta presente in una operazione del 2013 denominata Deutsch
Galaxy 2
che ha visto il sequestro di beni e di denaro in Italia, Francia e
San Marino.
In
questa tipologia rientra anche la grossa operazione Money
2 Money
che ha manifestato un'ampia movimentazione di denaro tra Italia e
Cina. L'inchiesta si è conclusa nel luglio 2013 e non sono stati
riscontrati reati da parte di cittadini sammarinesi. Ma vista
l'importanza che riveste tale operazione, che ad avviso della
Fondazione Caponnetto riguarda la nuova
mafia economica cinese,
è comunque utile rammentarla come pro memoria in quanto tale forma
mafiosa è naturalmente attratta da San Marino e bisogna studiarla.
Si
segnala la presenza della 'ndrangheta
nell'operazione Decollo
Money e
successive. In tale caso risulta presente il narcos della famiglia
Mancuso
Vincenzo Barbieri ucciso in Calabria nel 2011 che aveva una parte dei
fondi depositati sul Titano riciclandoli nel Credito Sammarinese.
Un
occhio d'attenzione merita anche l'operazione
Wind
Farm
del 2013 che ha riguardato un importante investimento nel settore
dell'eolico si presume da parte di clan della 'ndrangheta
che si rifanno alla 'ndrina degli Arena.
Anche questa situazione ha visto una collaborazione tra i due stati e
il districarsi di una difficile ricerca di società e di fondi tra
San Marino, Italia, Svizzera e Germania. Al momento su questa
operazione occorre aspettare la conclusione dei procedimenti in corso
prima di trarre affrettati giudizi. Lo scorso 31.7.2013 il parco
eolico è stato di nuovo sequestrato. Recentemente su tale caso sono
state effettuate perquisizioni in Germania.
Il
territorio sammarinese ha attirato anche sul finire del 2012 una
presenza da non sottovalutare: quella dei narcos
che hanno riciclato il denaro proveniente dalla droga. Si segnala in
particolare l'operazione Pollicino
che ha evidenziato la presenza di soggetti che trafficavano dalla
Colombia passando dalla Spagna per finire al porto di La Spezia con i
loro proventi nascosti in Svizzera ed a San Marino. Una vera
organizzazione facente capo a dei calabresi della locride residenti
in Lombardia (gruppo Giovinazzo).
Nella
seconda tipologia rientra l'operazione Criminal
Minds
che riguarda tutta una serie di reati degni di nota in cui fa
capolino il nome del clan Gallo
Cavalieri
miscelato con gruppi di albanesi. Tale inchiesta va seguita con la
necessaria attenzione sia per i reati spia attinenti che per le
presenze mafiose che devono comunque essere verificate.
Nella
terza tipologia rientrano numerose operazioni che sono state
abbondantemente trattate dai vari mezzi di informazione. In
particolare sono degne di nota:
- caso Seven Eleven;
- operazione Fil Rouge;
- operazione Varano;
- caso Tercas;
- operazione Sponsor Laundering;
- operazione Off Shore;
- operazione chalet;
- operazione Best System;
- operazione Machiavelli;
- operazione Garuffa;
- operazione Ghost Supplies;
- vicenda Mps;
- caso Credito di Romagna/Ibs;
- caso Banca Commerciale Sammarinese;
- caso Finproject;
- caso Fingestus;
- caso fallimenti pilotati tribunale Bari.
A
questi casi vanno aggiunte le numerose operazioni sulle frodi
carosello, le bancarotte fraudolente e le truffe finanziarie.
Una
trattazione a parte merita il caso Atac di Roma. Caso segnalato dalle
autorità giudiziarie sammarinesi a quelle italiane nel 2010 e
scoppiato solo in questi giorni nella sua massima intensità.
ANALISI
SITUAZIONE ATTUALE CRIMINALITA' ORGANIZZATA A SAN MARINO
Le
analisi fin qui effettuate e le operazione citate, in primis quelle
inerenti la criminalità organizzata e/o mafiosa ci aiutano a
delineare il quadro d'insieme ma bisogna capire cosa probabilmente
sta succedendo oggi sul territorio sammarinese.
Per
fare ciò dobbiamo partire dalla situazione esistente in Romagna che
da come si evince dal report presentato il 29 novembre scorso non è
per nulla semplice e dove si registra un indice di presenza mafiosa
molto alta. A Rimini in particolare
sono attivi i Vrenna-Bonaventura.
L'organizzazione 'ndranghetista
opera anche attraverso gli alleati Masellis
- Lentini,
nel controllo del gioco d’azzardo, l’usura, le estorsioni e il
traffico di sostanze stupefacenti. Sono presenti anche i
Pompeo
di Capo Rizzuto, gli
Ursino
di Gioiosa Jonica (RC) e i Muto.
E’
molto forte e radicata la presenza della camorra
con i clan D’Alessandro,
Di Martino - Afeltra,
Vallefuoco
di Brusciano (NA), Mariniello
di Acerra (NA) e dei casalesi.
Sono presenti soggetti della sacra
corona unita
e anche del clan
mafioso catanese
dei
Laudani.
Nelle
provincie di Forli-Cesena, Ravenna e Rimini sono stati tracciati
dalle operazioni di polizia 48 clan criminali.
San
Marino si trova quindi circondato da una situazione non facile. I
clan che operano su tali territori sono tra l'altro attratti anche
dal Titano che a differenza del passato in cui le presenze mafiose
erano concentrate prevalentemente sull'aspetto finanziario e bancario
del riciclaggio oggi si sono concentrate sulle attività criminali
più tradizionali. Ossia si assiste ad una italianizzazione del
fenomeno dal punto di vista della invasività criminale con una
diversificazione degli investimenti. In parole povere i mafiosi negli
anni hanno seguito i loro soldi e con la crisi hanno deciso di
investirli. Bisogna quindi prestare la massima attenzione alle
seguenti fenomelogie per monitorare eventuali infiltrazioni:
- acquisizione di ristoranti;
- acquisizione di alberghi;
- acquisizione di negozi;
- appalti pubblici;
- appalti privati;
- acquisizione di immobili;
- gestione centri scommesse, slot, compro oro, tabacchi.
Occorre
inoltre monitorare eventuali presenze di criminalità organizzata e/o
mafiosa proveniente dall'est, in primis quella russa e dalla Cina.
Queste
nuove fenomenologie vanno seguite con la massima attenzione, in
quanto in Romagna il modus operandi delle organizzazioni criminali le
ha riguardate in toto. Il pacchetto Vigna prevedeva l'Aisa e la Dsa
affinchè se ne occupassero.
Quando
arrivano soggetti da fuori per investire occorre farsi
5 domande: chi è? Cosa fa? Da dove prende i soldi? Da dove viene? Di
chi si circonda? In questo modo si riducono i rischi.
ANALISI
DI COME VIENE VISTA ALL'ESTERO SU TALI TEMATICHE LA REPUBBLICA DI SAN
MARINO
Negli
ultimi due anni, ossia da quando è stato preparato il pacchetto
antimafia e con la nascita dell'osservatorio, San Marino ha fatto
numerosi piccoli passi avanti continui nella lotta contro la mafia.
Nel
2011 la Repubblica si è dotata di una propria commissione
parlamentare che si occupa delle infiltrazioni mafiose.
Nel
corso del 2012 sono state approvati gli art. 287 bis, ter e quater
del codice penale inerente l'associazione a delinquere di stampo
mafioso. Sempre dello stesso periodo è l'art. 394 del codice penale
inerente il voto di scambio. Sia la prima che la seconda norma sono
scritte molto bene e più di una volta sono state prese com esempio
in Italia.
Nel
corso del 2013 la L. n. 100 ha migliorato all'art. 3 la confisca dei
beni, all'art. 5 ha inserito come reato l'autoriciclaggio.
Sempre
nello stesso periodo all'interno della L. n. 99 è stata inserita la
cosiddetta responsabilità delle persone giuridiche.
Con
questo ulteriore rafforzamento la Repubblica di San Marino si è
allineata a quanto richiesto dal Moneyval.
Questi
passi avanti sono stati riconosciuti nella relazione sulla mafia
della Dna italiana del dicembre 2012, mentre non è avvenuto lo
stesso con la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia
italiana.
A livello internazionale secondo le tabelle contenute nel seguente
link
http://www.financialsecrecyindex.com/introduction/fsi-2013-results
San
Marino risulta in buona posizione sugli indici di segretezza bancaria
trovandosi in una migliore posizione rispetto ai principali paesi
europei con un miglioramento che rimane da attuare sul secrecy score.
A
livello OCSE la Repubblica ha ottenuto lo stesso rating di Italia,
Germania, Usa e Gran Bretagna : Largely
Compliant.
A
livello di opinione pubblica italiana invece non sono stati rilevati
i passi avanti significativi che si sono al contrario verificati in
quella sammarinese.
L'art.
394 del c.p. relativo al voto di scambio è stato portato come
esempio alla recente iniziativa della Leopolda a Firenze al tavolo
tecnico dedicato al tema della lotta alla mafia.
La
Repubblica deve comunque migliorare la comunicazione verso il mondo
esterno e deve stare attenta a non fare passi indietro nel percorso
intrapreso.
CONCLUSIONI
La
Repubblica di San Marino si trova davanti ad un punto di svolta
fondamentale nei confronti della lotta alle organizzazioni criminali
organizzate e/o mafiose la cui pericolosità oramai è ampiamente
dimostrata.
La
situazione in cui si trova che emerge dal dossier non è da
sottovalutare in alcun modo.
I
passi in avanti fatti fanno ben sperare ma devono continuare al fine
di terminare il percorso iniziato al fine di arrivare ad ampliare la
normativa antimafia con una conseguente applicazione delle norme
precisa e puntuale.
La
Fondazione Caponnetto si metterà a disposizione della Repubblica,
con le proprie competenze ai massimi livelli, per raggiungere quanto
prefissato dal compianto Vigna.
ELENCO
GRUPPI CRIMINALI TRACCIATI
Gruppi
campani:
Vallefuoco,
Mariniello, Stolder, Sacco-Bocchetti-Cesarano, Schiavone, Di Lauro.
Gallo-Cavalieri
(da
verificare)
.
Gruppi
calabresi:
Mancuso,
Arena, Giovinazzo.
Gruppi
siciliani:
Fidanzati,
stiddari.
Altri
gruppi:
camorra
barese, società foggiana, nuova mafia economica cinese.
Gruppi
russi, dell'est e dei balcani (da
verificare).