DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Centro Operativo di Palermo
COMUNICATO STAMPA
MAFIA: SEQUESTRATI DALLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA BENI PER UN MILIONE DI EURO AD UN ALLEVATORE DI CASTELTERMINI (AG).
La Sezione Operativa di Agrigento della Direzione Investigativa Antimafia, in esecuzione di un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale nell'ambito di un procedimento a carico di DI PIAZZA Vincenzo, 73enne da Casteltermini (AG), ha sottoposto a sequestro, ai sensi della normativa antimafia, una serie di beni intestati ai familiari del predetto.
L’attività d’indagine, coordinata dal Proc. Agg. Della DDA di Palermo, Dr Vittorio Teresi è stata condotta dalla Sezione Operativa della DIA di Agrigento.
DI PIAZZA Vincenzo è in atto detenuto, in quanto condannato per associazione di tipo mafioso, siccome ritenuto componente, con il ruolo di capo, della famiglia mafiosa di Casteltermini.
L’odierno sequestro ha riguardato beni intestati ai tre figli, per un valore complessivo quantificabile in oltre 1 milione di euro.
L'operazione rientra nel più ampio contesto delle attività svolte dalla Direzione Investigativa Antimafia, sia in forza delle prerogative attribuite al Direttore della DIA, che sulla base delle deleghe conferite dall'Autorità Giudiziaria, finalizzate all'individuazione dei patrimoni acquisiti illecitamente, i quali, una volta reimmessi nel circuito economico legale, comportano, tra l'altro, una reale alterazione del sistema economico.
Nel 1995, DI PIAZZA Vincenzo veniva tratto in arresto dalla Sezione Operativa DIA di Agrigento per il reato di favoreggiamento personale aggravato, nel corso dell'attività che aveva portato alla cattura del boss mafioso latitante FRAGAPANE Salvatore, 57enne da Sant'Elisabetta (AG), attualmente detenuto in quanto condannato all'ergastolo, all'epoca rintracciato in Contrada Liberto di Casteltermini, all'interno di una villetta di campagna di proprietà della famiglia DI PIAZZA.
Proprio i1 coinvolgimento del DI PIAZZA Vincenzo nel favoreggiamento della latitanza del FRAGAPANE Salvatore, aveva consentito agli investigatori di inquadrarlo in un contesto criminale di rilievo e, infatti, in data 20.03.1998, il DI PIAZZA Vincenzo veniva tratto nuovamente in arresto, unitamente ad altre 42 persone, nell'ambito dell'operazione "AKRAGAS", in quanto indagato per associazione di stampo mafioso. Tra i soggetti destinatari del citato provvedimento figurava anche il predetto FRAGAPANE Salvatore, quale rappresentante provinciale di cosa nostra.
Nel frattempo, in data 02.12.1999, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Agrigento irrogava al DI PIAZZA Vincenzo la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, per la durata di 4 anni. La citata misura di prevenzione personale scaturiva da una proposta del 17.02.1999 del Direttore della D.I.A., e del 04.03.1999 del Procuratore della Repubblica di Agrigento.
L'attività investigativa aveva permesso di acquisire elementi secondo i quali DI PIAZZA Vincenzo, ritenuto reggente della famiglia mafiosa operante in Casteltermini (AG), aveva acquisito in modo diretto ed indiretto il controllo di attività economiche, specie nel settore edilizio nel predetto centro, realizzando profitti e vantaggi ingiusti per se e per gli altri componenti del sodalizio.
A1l'esito dell'iter giudiziario, it DI PIAZZA Vincenzo veniva condannato alla pena di anni 18 di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso pluriaggravata.
II sequestro in argomento ha riguardato:
26 fabbricati, compresi quelli rurali; 335 appezzamenti di terreno, adibiti a seminativo o pascolo;
una ditta individuale riconducibile ad uno dei figli, con sede a Casteltermini ed esercente l'allevamento di bovini e caprini, con il relativo complesso aziendale e n. 9 veicoli, di cui 2 mezzi agricoli; una ditta individuale riconducibile ad un altro figlio, con sede a Casteltermini ed esercente l'attività di coltivazione di cereali, con il relativo complesso aziendale; 5 conti correnti bancari intestati ai figli.
28 febbraio 2014
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...