Esprimo la mia solidarietà al carabiniere in servizio nella stazione di Pietraperzia (Enna) per l’atto intimidatorio subìto. Nella prima mattinata di domenica scorsa tre colpi di fucile sono stati esplosi contro la sua casa a Barrafranca.
Da circa un anno in quel Comune si verificano dei fatti inquietanti. Nel mese di dicembre del 2015 sono stati sparati alcuni colpi di fucile contro l’allora comandante della stazione dei carabinieri, poi trasferito. Lo scorso aprile qualcuno ha incendiato il portone del sindaco. A giugno una vasta operazione antimafia ha portato all’arresto di dieci persone, ritenute appartenenti al locale clan, capeggiato dai fratelli Giovanni e Vincenzo Monachino.
È evidente che l’azione di legalità portata avanti dai rappresentanti dello Stato sta dando fastidio.Bisogna andare avanti perché è questa la strada da percorrere per liberare il territorio dal condizionamento mafioso al fine di consentirne uno sviluppo sano e positivo. È necessario, pertanto, sostenere chi è in prima linea, perché questa è una battaglia comune che bisogna vincere insieme.