Passa ai contenuti principali

LUMIA~MAFIA E POLITICA. NON BASTA PARLARNE, MA BISOGNA AGIRE SUL SERIO E PROGETTUALMENTE

Mafia e politica, per poche ore questo tema fa capolino in questa strana e “bassa” campagna elettorale. Se ne sta parlando grazie alla presentazione dei lavori di fine legislatura della Commissione parlamentare antimafia. L’argomento è stato ripreso e rilanciato anche da autorevoli ministri, dell’Interno e della Giustizia, ma se andiamo a guardare i programmi dei partiti sulla lotta alle mafie siamo al minimo storico, vicino allo zero assoluto. Ancora una volta si sta perdendo una preziosa occasione per fare della politica un luogo democratico di grande valore, capace di guidare il Paese oltre la crisi, anzi di fare di essa una grande risorsa ed opportunità proprio attraverso la centralità della lotta alle mafie.

Proviamo ad immaginare un altro scenario, lontano purtroppo mille miglia da quello attuale:


  •  la politica sceglie di fare della lotta alle mafie una vera e portentosa priorità, chiamando a raccolta le migliori energie presenti nelle istituzioni e nella società, con un’idea-progetto sistemica e concreta, in grado di sferrare colpi senza precedenti, sia sul versante repressivo-giudiziario, dove abbiamo già ottenuto dei buoni risultati, sia su quello socio-culturale, dove se ne potrebbero ottenere di portata decisiva, così pure su quello economico-finanziario, dove si potrebbero recuperare risorse sterminate e dulcis in fundo su quello politico-istituzionale, dove si potrebbe riattivare la cosa più semplice che oggi manca al nostro sistema politico: la credibilità e l’energia democratica. L’Italia saprebbe finalmente che con le mafie non si deve colludere e convivere, che il “negazionismo” ed il “minimalismo” non hanno più ragion d’essere, che le nuove generazioni possono contare su una classe dirigente che sa guidarle in un cammino di legalità democratica e di sviluppo sostenibile, che sconfigge le mafie liberando immense risorse etiche, sociali ed anche economiche, capaci di fare grande l’Italia e di porla alla guida dell’Europa, in una sfida alle con la quale tutti devono fare i conti. 
  • La politica già da adesso, in piena campagna elettorale, indica una tappa su cui prende degli impegni solenni con i cittadini: convocare una sessione parlamentare specifica sulla lotta alle mafie, come si fa ogni anno per le manovre finanziarie di bilancio, per mettere al centro la legislazione e le strategie antimafia. La Commissione parlamentare antimafia, le diverse Commissioni parlamentari (dalla giustizia al bilancio, dalla scuola alle attività produttive, dall’agricoltura a quella comunitaria…), si impegnano a fornire il proprio specifico contributo in modo da definire una strategia integrata e completa, fatta di norme e di azioni concrete su cui chiamare ad agire il governo nazionale, le istituzioni locali, regionali e nazionali, affinchè si sappia come intervenire e si possa marciare in sintonia e con un passo costante, come quello dei montanari, sino a raggiungere la vetta agognata. 
  • La politica ingaggia un’azione antimafia reale e ritmata di fatti quotidiani nei territori, da Sud a Nord, non escludendo nessuna regione e nessuna città, perchè le mafie oggi sono ahimè presenti su tutto il territorio nazionale, seppur con diverse intensità e caratteristiche. Si prenda, ad esempio, la latitanza di Matteo Messina Denaro a Castelvetrano e dintorni per andare sino in fondo con la sua cattura ed il rilancio dello sviluppo di quel territorio. Così si agisce nei Nebrodi, dove l’esperienza del presidente del Parto dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, rischia di andare dispersa, contro una mafia ricca, potente e violenta come quella dei “terreni”; così a Palermo, nei vari santuari di mafia, mai toccati prima, come i mercati ortofrutticolo ed ittico, il porto, le discariche, i cimiteri … sulla scia del lavoro appena cominciato dalla Prefettura sull’ippodromo. E così anche a Catania, nei vari quartieri ad alto rischio, a cominciare da Librino; così a Vittoria per il mercato ortofrutticolo, a Gela, nell’Agrigentino e risalendo lo stivale, in Calabria, nella Locride, nella Piana di Gioia Tauro, nel Vibonese, nel Crotonese, nel Cosentino dove la ‘Ndrangheta cresce e diventa sempre più ricca e potente, ormai da tempo alla guida delle mafie nel mondo. E così via via a Bari, Napoli, Caserta, Roma fino a toccare tutte le città del Centro-Nord, dove le mafie esistono e prosperano, mentre ancora prevalgono “minimalismo” e “negazionismo”. La politica promuove un piano concreto di prevenzione intelligente fatto nei quartieri più a rischio e nelle scuole soprattutto di periferia, investendo con un vero e proprio piano Marshall risorse da capogiro nella promozione del lavoro, dei diritti e della riqualificazione urbana, senza che la mafia “ci metta becco” e contemporaneamente scatenando una repressione, anche questa senza precedenti, in grado di colpire “casa per casa, salotto per salotto” boss, fiancheggiatori e collusi, a cominciare da quelli insediati nella politica e negli apparati burocratici. 
  • L’Italia così può chiedere all’Europa con autorevolezza di dotarsi anch’essa di un piano di azione contro le mafie, che giunga finalmente a costruire uno spazio giuridico e antimafia comune intorno alle norme sulla lotta al riciclaggio, alla confisca dei beni, ai reati tipici delle mafie, ad iniziare dal 416 bis, 416 ter e 41 bis. A supporto di questo obiettivo dovrebbe nascere la Procura antimafia europea, sulla scia della nostra esperienza positiva voluta da Giovanni Falcone con la Procura nazionale antimafia e con una Dia europea, sempre alla stregua di quella che abbiamo messo su in Italia, seppur realizzando a metà il progetto pensato da Falcone. 
  • L’Italia chiede inoltre all’ONU di ritornare sul tema delle lotte alle mafie, come si fece nel dicembre del 2000, quando si convocò un’inedita sessione proprio in Italia, a Palermo, con tanto di protocolli ed impegni da far sottoscrivere ai Paesi aderenti. Nel 2020 saranno 20 anni da quella storica data, per cui è necessario fare una verifica dei risultati ottenuti e soprattutto rilanciare il lavoro futuro su basi più solide e con impegni più efficaci, da scandire temporalmente e con una continua valutazione delle difficoltà che man mano si incontrano e dei successi che si ottengono. 
Sembrano oggi delle utopie, ma sono cinque progetti-obiettivi su cui la politica può giocarsi la partita della vita ed uscire dall’agonia in cui si trova, ritrovando quella passione e quella fiducia che si sono spente e di cui anche in questa campagna elettorale non si hanno neanche delle piccole tracce. Naturalmente, questo richiede un certo coraggio nel mettersi alle spalle il gioco dell'”Io”, o meglio del “Partito Io”. Un gioco che ha rovinato letteralmente il Paese, che ha screditato la Seconda Repubblica e con essa i suoi leader che continuano, anche in questa campagna elettorale, a sguazzarci. E’ necessario, in sostanza, impegnarsi nella lotta alle mafie per liberarsene definitivamente agendo con il “Noi”, con il “Partito Noi”, che fa della visione futura del Paese un cammino comune, della progettualità il vero distinguo tra le varie proposte politiche, dell’organizzazione politica il luogo dove ritrovarsi e partecipare insieme, della selezione della classe dirigente e delle candidature il momento più alto, che valorizza chi ha virtù e capacità nel pensare e agire per il bene comune, tenendo così lontani collusi, incapaci di ogni sorta e assetati di potere. Personaggi che ancora una volta, come denunciato in queste ore, rischiano di incrinare il cammino democratico di questa elezione che si trascina verso il 4 marzo.

Post popolari in questo blog

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

SINTESI RAPPORTO MAFIA IN TOSCANA DELLA FONDAZIONE CAPONNETTO

SINTESI Presentazione: Piero Grasso, Presidente del Senato "...Oggi, come Presidente del Senato, sono chiamato a un ruolo di garanzia che mi impedisce di entrare nel vivo del procedimento di formazione della legge e persino di votare le leggi. Ma non per questo ho rinunciato alla lotta per la legalità e la giustizia. È questo un obiettivo al quale tutti dobbiamo contribuire, con un rinnovato impulso etico e una ancora maggiore conoscenza tecnica del fenomeno. Sono certo che questo Rapporto, straordinariamente innovativo nella sua capacità di analizzare le infiltrazioni mafiose, sarebbe piaciuto ad Antonino Caponnetto, eroe simbolo di questa lotta... Il suo coraggio, la sua forza, la sua capacità di creare armonia e affiatamento nel lavoro sono ora la linfa vitale dellaFondazione che porta il suo nome, impegnata in prima linea contro la criminalità organizzata, in particolare attraverso la costante opera di formazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, i futuri c...

Rapina nei pressi di via Nazionale: la Polizia di Stato di Firenze arresta un 37enne.

  Nella notte tra martedì e mercoledì, le Volanti di via Zara hanno tratto in arresto, nei pressi di via Nazionale, un 37enne originario del Ghana, colto nella flagranza del reato di rapina. Secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe avvicinato ad una turista americana 27enne, che si trovava a passeggiare con lo zio in via Zannoni, e le avrebbe afferrato la borsa facendo cadere a terra la donna e trascinandola per alcuni metri per poi fuggire via. A questo punto, lo zio – americano di 47 anni – avrebbe inseguito l’uomo per riavere la borsa della nipote appena sottratta ma sarebbe stato aggredito dal 37enne con diversi pugni al volto. Gli operatori delle Volanti, giunti repentinamente sul posto – a seguito di segnalazione al 112 NUE – hanno intercettato e fermato il 37enne nei pressi di via Nazionale, e più precisamente nel tratto che si interseca con via Guelfa. La borsa, trovata nella disponibilità del 37enne, è stata restituita alla giovane turista. L’uomo, incensurato, è stat...