Trieste: la Polizia di Stato ferma un cittadino egiziano per i reati di rapina pluriaggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere
Nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue:
Nella serata del 02 gennaio scorso, la Polizia di Stato di Trieste ha proceduto al fermo di P.G. di un giovane egiziano, classe 2006, senza fissa dimora a Trieste, per i reati di rapina pluriaggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Nello specifico il personale della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Trieste, è stato avvicinato da due ragazzi minorenni di nazionalità italiana, rispettivamente classe 2007 e 2008, che hanno riferito di essere stati rapinati da un gruppo di cinque soggetti stranieri, in Largo della Barriera Vecchia, armati di un coltello a serramanico.
Le vittime hanno raccontato al personale operante che, poco prima, erano stati derubati di uno smartphone e di denaro contante.
Gli operatori, messisi subito alla ricerca degli autori della rapina, hanno quindi notato, un soggetto corrispondente alla descrizione fornita dai ragazzi che si è mostrato fin da subito nervoso e insofferente al controllo; quest’ultimo, dopo aver tentato di reagire contro gli agenti operanti per darsi alla fuga, è stato sottoposto a perquisizione personale, che ha dato esito positivo con il rinvenimento del coltello a serramanico, immediatamente sequestrato e dello smartphone successivamente riconsegnato al legittimo proprietario.
Il cittadino egiziano, in minore età sottoposto ad Avviso Orale, è stato successivamente accompagnato presso gli Uffici del Commissariato San Sabba per gli adempimenti di rito e su indicazione del P.M. di turno, è stato sottoposto al fermo di P.G. presso la Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il padre di uno dei due giovani, ha inteso ringraziare il personale per la professionalità e l’efficacia dell’operato che ha permesso di individuare prontamente gli autori del gesto e restituire alla giovane vittima la refurtiva.