Passa ai contenuti principali

DIA REGGIO CALABRIA ~OPERAZIONE THALASSA



OPERAZIONE THALASSA
LA DIA ESEGUE SEI ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE E SEQUESTRA IMPRESE PER UN VALORE COMPLESSIVO PARI A 11 MILIONI DI EURO


Nella giornata odierna gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, coadiuvati da personale in forza alle articolazioni DIA di Palermo, Caltanissetta, Agrigento, Catania e Messina,  hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari con contestuale decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, Dottor Domenico Santoro, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia - nell’ambito dell’operazione denominata “THALASSA”.
Le indagini condotte dalla DIA di Reggio Calabria, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della DDA, dott. Stefano MUSOLINO, ed il coordinamento del Procuratore della Repubblica, dott. Gaetano Calogero PACI, hanno portato alla luce l’attività illecita di soggetti ritenuti appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta TEGANO e CONDELLO, operanti nei quartieri di Archi e Gallico alla periferia nord della città di Reggio Calabria.
Il sodalizio, attraverso la gestione “di fatto” di alcune imprese, si era infiltrato nell’esecuzione di appalti e lavori edili acquisendone il pieno controllo e condizionandone l’ordinaria attività. Ciò consentiva, altresì, di beneficiare di ingenti vantaggi economici da poter utilizzare per finanziare ulteriori attività economiche di interesse delle cosche. 
In particolare, l’attività investigativa ha fatto piena luce sulle vicende relative alla edificazione del “Complesso Immobiliare Thalassa” da parte della società TEGRA COSTRUZIONI Srl, rivelatasi in concreto un mero schermo finalizzato a nascondere l’interesse delle cosche “arcote” nell’edificazione e nella successiva gestione della vendita dei fabbricati, insistenti nel predetto complesso immobiliare.
Infatti, gli amministratori della TEGRA Srl hanno ceduto agli esponenti delle cosche TEGANO e CONDELLO la selezione della gran parte delle imprese fornitrici e dei compratori degli immobili, ottenendo in cambio la garanzia derivante dalla protezione delle cosche, nonché l’ampliamento dei propri interessi imprenditoriali attraverso la gestione, in una porzione del complesso, di una attività ricettiva.
La dimostrazione di questo assunto emerge, in tutta evidenza, nella ricostruzione delle trattative per l’acquisto di una consistente porzione del fabbricato da adibire a punto vendita di una società operante nel settore della grande distribuzione alimentare. Tali accordi erano stati definiti, in tutti i dettagli, tra gli amministratori della società acquirente, già a loro volta coinvolti nel procedimento penale SISTEMA-ASSENZIO, ed esponenti di spicco delle richiamate cosche, occultati dietro il paravento della società TEGRA Srl per eludere la possibile applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. 
La ricostruzione investigativa, in definitiva, ha palesato l’ampia operatività di soggetti che si sono resi responsabili di plurimi atti di concorrenza sleale attiva e passiva (estorsioni ed intimidazioni), attraverso i quali riuscivano a condizionare l’andamento delle imprese edili, agevolando quelle che costituivano diretta espressione della ‘ndrangheta, ovvero quelle che operavano in maniera strumentale agli interessi della criminalità organizzata.
L’organizzazione criminale si è avvalsa anche della “disponibilità” di pubblici dipendenti che hanno posto in essere condotte contrarie ai propri doveri d’ufficio.
Nello specifico, il responsabile pro tempore dello Sportello Unico Attività Produttive del Comune di Reggio Calabria ha rilasciato permessi a costruire ed autorizzato successive varianti in maniera illegittima, in violazione di quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza, nonché le esigenze cautelari connesse al pericolo di inquinamento probatorio ed all’attualità ed assoluta concretezza del rischio di reiterazione dei reati, ha disposto le seguenti misure:
- custodia cautelare in carcere nei confronti di VAZZANA Andrea (classe 1967), VAZZANA Francesco (classe 1970) e POLIMENI Francesco (classe 1964), in ordine ai delitti di associazione di tipo mafioso ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dall’aver commesso i reati nel periodo e nei tre anni successivi all’esecuzione nei loro confronti della sorveglianza speciale di PS divenuta definitiva;
- custodia cautelare in carcere nei confronti di POSTORINO Demetrio (classe 1957) e POSTORINO Salvatore (classe 1955), in ordine ai delitti di associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza ed estorsione aggravata;
- custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di RICHICHI Francesco (classe 1969), in ordine al delitto di estorsione aggravata.
Altre 17 persone risultano indagate, a vario titolo, per i reati di associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, reati contro la pubblica amministrazione.
Con la stessa ordinanza, è stato disposto il sequestro preventivo di cinque imprese (2 ditte individuali e tre società di capitali) riconducibili agli arrestati, in considerazione dei più che concreti e significativi elementi di collegamento emersi fra la gestione delle imprese e la realizzazione degli scopi dell’associazione criminale di tipo mafioso. 
Sono stati ritenuti sussistenti, anche in questo caso, tanto i presupposti per poter disporre il sequestro finalizzato alla confisca dei beni che costituiscono il prodotto, il profitto o oggetto dell’impiego del delitto associativo, quanto il concreto pericolo che la libera disponibilità delle aziende possa agevolare la commissione di altri delitti, anche della medesima specie.
Il valore complessivo delle imprese sottoposte a sequestro, che verranno affidate alla gestione di un amministratore giudiziario, ammonta ad 11 milioni di euro.

Reggio Calabria, 10 maggio 2018                                             



                                                IL PROCURATORE VICARIO DELLA REPUBBLICA
Dr. Gaetano Calogero Paci

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

Contrasto dell’illegalità: 111 persone denunciate nel quartiere di Montepellegrino

  Comando Provinciale di  Palermo   -   Palermo , 14/04/2025 10:25 I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nel quartiere Montepellegrino, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto dell’illegalità diffusa, alla verifica di eventuali allacci abusivi alla rete di distribuzione dell’energia elettrica ed all’accertamento di eventuali occupazioni abusive. Decine di militari della Compagnia San Lorenzo, coadiuvati dai colleghi della Compagnia cittadina Piazza Verdi, del Nucleo Radiomobile e del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia hanno setacciato le vie del quartiere e, in sinergia con i tecnici verificatori dell’Enel, hanno controllato un complesso residenziale sito in via Brigata Aosta. Le verifiche poste in essere, hanno portato al deferimento di 111 persone accusate a vario titolo di furto di energia elettrica, invasione di edifici in esito alle verifiche relative la proprietà delle un...