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OPERAZIONE DIA BOLOGNA

   DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

COMUNICATO STAMPA

LA D.I.A. DI BOLOGNA SEQUESTRA BENI PER UN VALORE
DI OLTRE 500.000 EURO A BRESCIA PASQUALE

La Direzione Investigativa Antimafia di Bologna ha sequestrato beni mobili ed immobili, per un valore complessivo stimato per oltre 500.000 euro a BRESCIA Pasquale quarantanovenne pregiudicato, originario di Crotone ma residente a Reggio Emilia (RE).
Nello specifico, in esecuzione della proposta di sequestro quale misura di prevenzione formulata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, sono stati sequestrati, su disposizione del Tribunale di Reggio Emilia, n. 1 immobile sito in Milano, n. 1 automezzo e vari terreni siti in Cutro (KR).
BRESCIA Pasquale, originario di Cutro, trasferitosi nel 1989 a Reggio Emilia dove ha sviluppato cointeressenze in diverse imprese edili ed immobiliari, è stato tratto in arresto nel 2015 nell’ambito dell’operazione “Aemilia”, unitamente ad altre 202 persone, per il reato di cui all’art. 416 bis C.P. ed all’art. 4 L. 146/06. Nella circostanza, il G.I.P. del Tribunale di Bologna, nel disporne la suddetta custodia cautelare, lo ha individuato quale soggetto a totale disposizione di SARCONE Nicolino, PAOLINI Alfonso e LAMANNA Francesco, che mettendo a disposizione degli altri associati la propria capacità affaristica, nonché la sua influenza nell’ambito del sistema economico emiliano, ha permesso di agevolare le attività illegali dell’organizzazione criminale.
Il BRESCIA, inoltre, si è reso disponibile con GUALTIERI Antonio per la costituzione di un gruppo di imprese per la costruzione di villaggi turistici, impianti eolici e fotovoltaici in Calabria, nella piena consapevolezza del coinvolgimento diretto in tali azioni di Nicolino GRANDE ARACRI, capo cosca di Cutro (KR).
È emerso, altresì, come il 02 marzo 2012 abbia partecipato a un summit presso l’ufficio ubicato nell’azienda di SARCONE Nicolino insieme a PAOLINI Alfonso, SARCONE Gianluigi, MUTO Antonio nel quale è stato stabilito un patto con l’Avv. PAGLIANI Giuseppe per porre in essere una controffensiva mediatico-politica e conseguentemente salvaguardare gli interessi economico-criminali della consorteria, in quel frangente oggetto di numerose interdittive antimafia e di un’attenzione mediatica che evidenziava le infiltrazioni criminali nell’economia reggiana.
Infine, è stato riscontrato come si sia messo a disposizione di Frijio Giuliano per il reperimento di voti, nei sensi indicati dalla consorteria, nel corso della campagna elettorale per il sindaco di Parma del 2012.
Il Tribunale di Reggio Emilia, valutando la sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato dal Brescia, ha accolto la proposta del Direttore della D.I.A., disponendo il sequestro sopra indicato.

Bologna, 20 ottobre 2016

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