Passa ai contenuti principali

Le indagini della DIA di PADOVA determinano la REVOCA della Libertà Condizionale all’ergastolano AVIGNONE Giuseppe soggetto al vertice dell’omonima cosca

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA

COMUNICATO STAMPA



Le indagini della DIA di PADOVA determinano la REVOCA della Libertà Condizionale all’ergastolano AVIGNONE Giuseppe soggetto al vertice dell’omonima cosca



In data 24 novembre 2017 Ufficiali di polizia giudiziaria della DIA DI PADOVA e della SQUADRA MOBILE di PADOVA hanno arrestato - in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di REGGIO CALABRIA - AVIGNONE Giuseppe, classe 1938, originario di Taurianova (RC), ‘ndranghetista, ergastolano ma beneficiario del regime di libertà condizionale in PADOVA.
L’ordine di arresto è conseguito alla REVOCA della liberazione condizionale pronunciata il 21 novembre 2017 dal TRIBUNALE di SORVEGLIANZA di VENEZIA.
Il Tribunale di Venezia ha motivato la propria decisione sulla scorta degli elementi prodotti da questo Centro Operativo DIA, che aveva riscontrato numerose e sistematiche violazioni da parte dell’AVIGNONE delle prescrizioni impostegli in ordine ai benefici maturati negli ultimi due anni.
Tali riscontri erano avvenuti nel corso di indagini condotte tra il 2015 ed il 2017 da questo CENTRO OPERATIVO DIA nei confronti dei calabresi SPADAFORA Giovanni, BARTUCCA Antonio e altri, soggetti tratti in arresto in Padova nell’aprile 2016 e successivamente condannati dal Tribunale di Padova per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi.
Gli AVIGNONE sono al vertice dell’omonima organizzazione criminale attiva nel comprensorio TAURIANOVA e CITTANOVA; si tratta di una delle cosche di maggior tradizione e spessore criminale di tutta la ‘ndrangheta.
AVIGNONE Giuseppe aveva iniziato a scontare la pena dell’ergastolo sin dal 22.04.1977 per essere stato nel tempo riconosciuto colpevole dei reati di associazione mafiosa e omicidi plurimi dalla Corte di Assisse d’Appello di Reggio Calabria.
Venne, in particolare:
  • Condannato per la c.d. “strage di Razzà” occorsa l’11.04.1977 in cui trovarono la morte due Carabinieri, il fratello di AVIGNONE e un altro parente nel corso di un conflitto a fuoco durante un intervento dei militari dell’Arma ad una riunione cui stavano partecipando alcuni ‘ndranghetisti latitanti;
  • Condannato per l’omicidio di MONTELEONE Domenico occorso il 06.04.1976, il cui movente non venne chiarito ma che si ritenne verosimilmente attribuibile alla vendetta per un altro omicidio avvenuto anni prima.
AVIGNONE Giuseppe, dopo aver scontato gran parte della condanna presso il carcere di Padova, nell’agosto del 2010 aveva ottenuto il beneficio della semilibertà.
Il relativo programma di trattamento prevedeva:
  • l’uscita dal carcere dalle 8 alle 20 da lunedì a venerdì per svolgere attività di volontariato presso le associazioni MURIALDO e MO.VI. nelle sedi di PADOVA via Cà Magno 11 e via Puchetti 9, con possibilità di movimento nel solo comune di PADOVA per espletare servizi connessi a tale attività;
  • lunedì e mercoledì dopo le 16.00 l’obbligo di recarsi presso il centro diurno OASI di PADOVA via Righi 46 per frequentare attività organizzate;
  • che qualsiasi altro spostamento doveva essere preventivamente comunicato e autorizzato dal locale Ufficio di Sorveglianza”;
  • la possibilità di usare l’ autovettura;
  • il divieto di accompagnarsi a pregiudicati, di frequentare luoghi di dubbia fama e di svolgere attività in contrasto con il godimento del beneficio.
Successivamente, il 14.12.2016, AVIGNONE veniva ammesso alla Liberazione condizionale – con conseguente scarcerazione il 02.01.2017 – per dedicarsi a opere di volontariato presso la struttura OASI di Padova.
Come premesso, questo Ufficio nel corso di indagini nei confronti di soggetti calabresi successivamente arrestati e condannati per reati di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di armi ed esplosivi, accertava nel tempo sistematiche violazioni da parte di AVIGNONE sia delle prescrizioni inerenti le misure della semilibertà sia di quelle inerenti la libertà vigilata conseguenza della liberazione condizionale.
Venivano documentate frequentazioni sia con i sopra indicati indagati da questo Ufficio sia con altri pregiudicati appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese.
Sulla scorta della documentazione prodotta da questo Centro Operativo, il P.M. della Procura di Padova Dr. Benedetto Roberti informava il locale Magistrato di Sorveglianza e, in data 21.11.2017, il Tribunale di Sorveglianza di Venezia revocava quindi il beneficio della Liberazione Condizionale, determinando quindi la nuova carcerazione dell’AVIGNONE Giuseppe per espiare la propria pena senza più avere alcuna possibilità di accedere a benefici analoghi a quelli sinora fruiti.

AVIGNONE Giuseppe, classe 1938.


Padova, 27 novembre 2017

Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

MANDAMENTO MAFIOSO DI PARTINICO 85 INDAGATI

          OPERAZIONE GORDIO     OPERAZIONE PARSINIQUA   COMUNICATO STAMPA   MANDAMENTO MAFIOSO DI PARTINICO 85 INDAGATI     Nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana ed in più regioni del territorio nazionale, la Direzione Distrettuale Antimafia - Sezione territoriale “Palermo”- della locale Procura della Repubblica,   ha delegato il Comando Provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati ( 63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria ) ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, assoc...