Passa ai contenuti principali

Operazione Montagne d’euro - Truffa all’Unione Europea. Disposto il sequestro di beni per oltre 10 milioni di euro

Como, 22 agosto 2019


Comando Provinciale Como

La Guardia di Finanza di Menaggio, a conclusione di una complessa attività di indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sondrio, Dott. LATORRE Stefano, ha smascherato un articolato e strutturato sistema fraudolento mirato all’indebito ottenimento di contributi europei stanziati nel piano della politica agricola comune (P.A.C.) nel periodo compreso tra il 2007 e il 2014 e destinati al sostegno delle imprese del settore agricolo e montano.
Sulla base delle risultanze emerse, 7 soggetti residenti nelle province di Sondrio, Como e Cremona e 91 soggetti titolari di altrettante aziende agricole operanti nell’ambito del territorio regionale lombardo, veneto e piemontese, ritenuti responsabili rispettivamente dei reati di associazione per delinquere e truffa aggravata finalizzata all’indebito conseguimento di contributi europei, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Sondrio e nei loro confronti è stato disposto un sequestro preventivo di beni per un importo superiore ai 10.000.000 di euro.
Dal punto di vista normativo l’elemento cruciale dell’attività delittuosa è rappresentato dall’inosservanza dei Regolamenti Comunitari che consentono l’ottenimento di contributi alle imprese agricole che assicurino il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali attraverso il pascolo del prato ovvero mediante la presenza fisica del bestiame sui terreni nel rispetto del c.d. vincolo di condizionalità.
L’operazione “Montagne d’euro” della Guardia di Finanza trae spunto dalle segnalazioni effettuate da parte di alcuni allevatori locali i quali denunciavano il fenomeno per cui alcuni pascoli venivano concessi in affitto dai Comuni ad aziende agricole non locali, che pur non portando gli animali in quota riuscivano così ad ottenere i benefici previsti dalla normativa europea.
L’attività dei Finanzieri ha consentito di disvelare un sodalizio criminale diretto e condotto da 7 soggetti e 2 società di servizi che, mediante una propedeutica azione di rastrellamento dei territori montani di proprietà degli Enti comunali dell’alto lago di Como e della Bassa Valtellina, consistita nella stipula di contratti di affitto agrario degli alpeggi e nel loro successivo subaffitto ad aziende agricole operanti soprattutto nel territorio della pianura regionale, offrivano a queste ultime un pacchetto documentale completo utile per poter richiedere all’Unione Europea ingenti contributi.
Le 91 aziende agricole truffaldine coinvolte, al fine di aumentare virtualmente la superficie agricola in uso ed ottenere maggiori premi riconosciuti da Bruxelles, si rivolgevano alla suddetta associazione per delinquere, che forniva loro documentazione falsa e/o alterata, nonché i nominativi di ignari imprenditori agricoli da inserire nelle rispettive domande uniche d’aiuto, i quali, sulla carta, avrebbero dovuto mantenere in buone condizioni i terreni.
Gli imprenditori agricoli individuati dai Finanzieri della Compagnia di Menaggio hanno dichiarato in atti di aver condotto il proprio bestiame solo ed esclusivamente sui propri terreni, confermando di non aver mai messo piede nei terreni oggetto della richiesta di contributo. Dagli ulteriori riscontri effettuati, emergeva così il totale disinteresse delle aziende agricole rispetto al mantenimento dei terreni, la cui unica preoccupazione era quella di dimostrare solo cartolarmente il rispetto dei vincoli comunitari: eclatante è il caso di un pascolatore indicato in 20 diverse domande uniche di aiuto, che, pertanto, avrebbe dovuto mantenere, nel medesimo periodo, alpeggi situati anche in comuni distanti decine di km tra loro.
Le aziende agricole coinvolte, in concorso con le medesime società di servizi gestite dal sodalizio criminale, non rispettando il vincolo di condizionalità (mantenimento dei terreni a pascolo in buone condizioni agricole ed ambientali) e nell’inosservanza dei limiti assunti nelle “Dichiarazione ed impegni” sottoscritti a tergo di ciascuna domanda unica di aiuto presentata, hanno indotto in errore il competente Organo Pagatore Regionale originando un indebito pagamento di fondi destinati al sostegno delle imprese operanti nel settore agricolo e montano, a danno degli imprenditori agricoli onesti.
Nell’ambito del ruolo di polizia economico – finanziaria della Guardia di Finanza a tutela della spesa pubblica, tale operazione si colloca nella lotta ai fenomeni di indebita percezione relativi alle uscite dei bilanci dell’Unione Europea, che assume fondamentale importanza per la tutela degli imprenditori agricoli che operano nel rispetto delle normative vigenti.

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di...

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni...