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Sicurezza: si spostava in Taxi per commettere reati, arrestato

 


Comando Provinciale di Bologna - Imola (BO), 15/04/2025 14:21

I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola, coadiuvati dai Carabinieri della Tenenza di Medicina e dai Carabinieri delle Stazioni di Castel San Pietro Terme, Sesto Imolese e Fontanelice, hanno arrestato un 26enne egiziano, disoccupato e con precedenti di polizia, per maltrattamenti contro familiari o conviventi, violazione di domicilio, porto di armi od oggetti atti ad offendere, rapina aggravata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. È successo quando i Carabinieri della Centrale Operativa hanno ricevuto la telefonata di una donna che chiedeva aiuto. Raggiunta dai militari, la richiedente riferiva di un giovane che dopo averla costretta ad aprire la porta era entrato in casa urlando e aveva preso un coltello da cucina da uno dei cassetti della sala da pranzo. La donna, proseguiva il suo racconto, informando i Carabinieri che quel soggetto era entrato in casa per raggiungere il suo coinquilino, un 45enne italiano, che stava dormendo. Svegliato di soprassalto dalle urla del giovane, il coinquilino, sentendosi accusato di avere una relazione sentimentale con la compagna dell’intruso, ha tentato di difendersi, ma non è riuscito a evitare una serie di pugni e una coltellata di striscio al volto. Ad aggressione conclusa, il giovane, dopo aver costretto il 45enne a consegnargli lo smartphone, è uscito di casa col coltello in mano e si è allontanato con un taxi. Raggiunto dai sanitari del 118, il coinquilino ferito, si è rifiutato di andare al pronto soccorso, precisando di non avere alcuna relazione sentimentale con la moglie del malvivente che lo aveva aggredito. Nel frattempo che i Carabinieri stavano cercando il giovane in fuga, poi identificato nel 26enne egiziano, sono stati informati che lo stesso era andato a casa dei suoceri per raggiungere la compagna. Questa, un’italiana sulla ventina, si era trasferita dai genitori, in occasione di un “codice rosso”, adottato poche ore prima dalla Procura della Repubblica di Bologna, a seguito di un’aggressione verbale e fisica che il giovane aveva avuto nei confronti della donna, rimasta ferita. Nonostante i provvedimenti adottati dall’Autorità giudiziaria per tutelare la vittima, il 26enne, dopo essersela presa col 45enne, aveva raggiunto i suoceri e aggredito nuovamente la compagna, sottraendole il figlio minorenne per portarlo via col taxi che aspettava fuori. Fortunatamente, le serie di azioni criminose sono terminate poco dopo, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola sono riusciti a rintracciare il 26enne nella sua abitazione, dove si trovava in forte stato di agitazione, con in braccio il figlio sconvolto che stava piangendo. I Carabinieri, dopo aver convinto il 26enne a consegnargli il figlio, per non procurargli altri traumi emotivi, lo hanno arrestato. Sottoposto a una perquisizione domiciliare, il 26enne è stato trovato in possesso dello smartphone che aveva sottratto al 45enne e 79 grammi di una sostanza stupefacente del tipo marijuana. Nonostante tutto, durante il tragitto verso la caserma, il 26enne ha riferito ai Carabinieri le proprie intenzioni di portare a termine quello che aveva iniziato con frasi del tipo: “…ora vado in carcere, ma appena esco fra due, tre anni, li uccido tutti!”. L’autista del taxi che aveva trasportato il 26enne è risultato estraneo ai fatti. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno, presso la Procura della Repubblica di Bologna, il presunto autore è stato tradotto dai Carabinieri in un Istituto penitenziario a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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