Conosco bene il mondo delle scorte. Nell'arco della mia carriera mi è capitato di protetteggere molte persone. Una sola mi è rimasta impressa, Antonino Caponnetto. Sono stato accanto a lui solo per un breve periodo. Per noi era il Nonno e già questo vuol dire molto. Lui ci chiamava Angeli e il suo pensiero era sempre rivolto a noi. Tutti quelli che lo hanno scortato e accompagnato sino all'ultimo giorno, ancor oggi, sono rimasti accanto a sua moglie, Elisabetta Baldi vedova Caponnetto, per tutti noi la Nonna. I valori che ci ha insegnato Nonno Nino sono talmente forti che abbiamo deciso di proseguire il suo lavoro, entrando a far parte della Fondazione Caponnetto. Era meravigliosa l'empatia che si era stabilita tra la “personalità” e gli uomini della scorta. Un fatto straordinario e estremamente raro. Mai, a parte Nonno Nino, mi era capitato di trovare una persona così sensibile e attenta, che ha voglia di interagire con te e sfrutta ogni momento per trasmetterti la gioia di lottare per una società migliore. Oggi sono rimasto colpito dal gesto di Saro Crocetta. Altri al posto suo, avrebbero proseguito il viaggio. C'era un bagno di folla che lo attendeva. Lui, invece, ha deciso che era più importante rimare lì, accanto ai poliziotti feriti, i suoi Angeli. Un grosso in bocca al lupo colleghi . Renato Scalia consigliere Fondazione Caponnetto
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
