Direzione Investigativa Antimafia
Centro Operativo di Genova
COMUNICATO STAMPA
GENOVA: definitivamente confiscati dalla Cassazione i beni sequestrati per circa 2.000.000 (due milioni) di euro dalla Direzione Investigativa Antimafia di Genova ad un soggetto indiziato di appartenere all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, operante in Caltanissetta e nell’Italia nord-occidentale, fra cui Genova.
A distanza di quattro anni da quando questo Centro Operativo aveva sottoposto a sequestro i beni riconducibili a LO IACONO Antonino e i componenti il proprio nucleo familiare, lo scorso 09 luglio, la Corte Suprema di Cassazione - II Sezione Penale, con sentenza nr. 1633/2013, confermando integralmente il provvedimento di confisca dei beni emesso in data 25.09.2012 dalla Corte di Appello di Caltanissetta, e dichiarando inammissibili i ricorsi presentati, ha posto la parola fine all’intera vicenda dichiarando la confisca di tutto il patrimonio riconducibile al predetto ed ai suoi congiunti.
Pertanto, il Centro Operativo D.I.A. genovese, nei giorni scorsi ha dato esecuzione al decreto in argomento, sottoponendo a confisca numerosi beni mobili ed immobili.
LO IACONO Antonino, già residente a Genova sin dai primi anni Ottanta, è stato considerato elemento di spicco della famiglia MADONIA, operante nella provincia nissena ma anche nel nord Italia e facente capo al boss MADONIA Giuseppe detto “Piddu”, all’epoca capo indiscusso della famiglia mafiosa nissena ed attualmente detenuto e sottoposto al regime del 41bis.
In particolare, il LO IACONO Antonino, condannato nel 2003 complessivamente ad anni 20 di reclusione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, godeva della massima fiducia da parte del MADONIA e costituiva “l’appendice” in Genova della famiglia di “Cosa Nostra” di Vallelunga Pratameno (CL), anche per la gestione delle estorsioni nell’Italia settentrionale e per il reimpiego dei proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti in investimenti immobiliari.
Tra i beni confiscati, vi sono conti correnti bancari e postali, abitazioni, terreni, negozi e magazzini, siti nei Comuni di Genova, Campomorone (GE), S. Stefano D’Aveto (GE), S. Agata Fossili (AL) e Vallelunga Pratameno (CL) ed una società di asfaltatura strade, con relativi beni strumentali, operante a Genova ed assegnataria di numerosi appalti presso alcuni Comuni dell’Alta Valpolcevera.
Proprio nel comune nisseno, LO IACONO divideva la proprietà di un grosso fabbricato con il capomafia Giuseppe MADONIA, la cui parte era stata già sequestrata e confiscata con analogo provvedimento antimafia eseguito nei confronti di quest’ultimo.
Genova, 25 settembre 2013