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Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06573
Atto n. 4-06573
Pubblicato il 26 ottobre 2016, nella seduta n. 710
GIARRUSSO , DONNO , CAPPELLETTI , MORONESE , PAGLINI , LEZZI , BUCCARELLA , AIROLA , PUGLIA , SANTANGELO - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
in data 25 ottobre 2016 è pervenuta la risposta all'atto di sindacato ispettivo 4-04528, presentata dal primo firmatario del presente atto, in cui si chiedeva se il signor Paolo Rosario De Stefano, condannato per il reato di cui all'art. 416-bis del codice penale e scarcerato in data 19 agosto 2015, avesse beneficiato dell'istituto della liberazione anticipata speciale, prevista dal decreto-legge n. 146 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2014 (cosiddetto Svuotacarceri);
il signor De Stefano è considerato uno dei boss di maggior di importanza della 'ndrangheta, tanto da essere inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi d'Italia ed essere detenuto in regime di 41-bis;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
dalla citata risposta, emerge che il signor Paolo Rosario De Stefano, durante il periodo di esecuzione della pena, ha beneficiato dell'istituto della liberazione anticipata per un ammontare complessivo di 750 giorni, con conseguente scarcerazione avvenuta in data 19 agosto 2015;
in tale risposta, si afferma, altresì, che al signor De Stefano è stata applicata la liberazione anticipata speciale ex art. 4, comma 1, del decreto-legge n. 146 del 2013, con riferimento al triennio 2010-2013; ciò ha comportato, in aggiunta alla detrazione di pena di 45 giorni per ogni semestre di detenzione prevista dagli artt. 54 e 69-bis della legge n. 354 del 1975, il riconoscimento con efficacia retroattiva di una maggiore detrazione di pena di 30 giorni per ogni semestre di detenzione; tutto questo in conseguenza del fatto che, in sede di conversione del decreto-legge n. 146 del 2013, non è stata esclusa l'applicabilità della liberazione anticipata speciale retroattiva ai condannati per taluno dei reati previsti dall'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975, diversamente da quanto accaduto con riferimento alla liberazione anticipata speciale futura, di cui all'art. 4, comma 1, del decreto-legge n. 146 del 2013;
ne consegue che tutti i condannati per taluno dei reati di cui all'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975 potrebbero aver beneficiato della maggior detrazione di pena di 30 giorni per ogni semestre di detenzione, in aggiunta ai 45 giorni di detrazione di cui agli artt. 54 e 69-bis della legge n. 354 del 1975,
si chiede di sapere:
se risulti al Ministro in indirizzo l'applicazione della liberazione anticipata speciale con effetto retroattivo ex art. 4, comma 2, del decreto-legge n. 146 del 2013 a tutti i condannati per taluno dei reati previsti dall'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975;
se risulti quale sia il numero dei condannati per ciascuno dei reati previsti dall'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975 che hanno beneficiato della liberazione anticipata speciale, con effetto retroattivo ex art. 4, comma 2, del decreto-legge n. 146;
se, tra i condannati per i reati previsti dall'art. 4-bis della legge n. 354 del 1975 che hanno beneficiato della liberazione anticipata speciale, con effetto retroattivo ex art. 4, comma 2, del decreto-legge n. 146, vi siano condannati per il reato di cui all'art. 416-bis del codice penale;
quali siano i nomi dei condannati per il reato di cui all'art. 416-bis del codice penale che hanno beneficiato della liberazione anticipata speciale, con effetto retroattivo ex art. 4, comma 2, del decreto-legge n. 146 del 2013.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...