DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. DI AGRIGENTO ESEGUE DUE FERMI PER UNA TENTATA ESTORSIONE AI DANNI DI UN IMPRENDITORE EDILE.
La Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, stamani, a seguito di articolate indagini, ha eseguito due fermi disposti dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, sotto le direttive del Procuratore Aggiunto Dott. Maurizio SCALIA, a carico dei pregiudicati agrigentini MASSIMINO Antonio, 48enne, commerciante, e MILITELLO Liborio, 49enne, muratore.
I due uomini sono accusati di aver posto in essere, tra l’ottobre del 2015 e l’aprile 2016, tre tentativi di estorsione aggravata, ai danni di un imprenditore edile agrigentino impegnato nella realizzazione di una palazzina in città.
In particolare, gli episodi estorsivi, concretizzatisi in richieste di danaro e in assunzioni di personale, sono avvenuti presso il cantiere edile e gli uffici dell’impresa interessata e posti in essere dagli odierni fermati avvalendosi del cosiddetto “metodo mafioso”.
MASSIMINO Antonio era stato tratto in arresto in territorio belga il 13 gennaio 1999, in quanto raggiunto da Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta di quella Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito della cosiddetta operazione “AKRAGAS“, che aveva consentito, fra l’altro, di individuare i responsabili di 22 omicidi, di un tentato omicidio e di un sequestro di persona. L’arresto del MASSIMINO scaturiva dalle dichiarazioni rese dal collaboratore empedoclino Alfonso FALZONE, il quale affermava che lo stesso fosse persona “vicina” alla famiglia di Cosa Nostra di Agrigento-Villaseta. Il MASSIMINO veniva condannato alla pena di anni quattro di reclusione per associazione mafiosa, poi confermata in appello.
L'11 luglio 2005, MASSIMINO Antonio veniva tratto in arresto, unitamente ad altri soggetti, nell’ambito dell’operazione di p.g. c.d. “SAN CALOGERO” e condannato dal G.U.P. del Tribunale di Palermo, alla pena di anni 15 di reclusione, per aver fatto parte, in qualità di promotore e organizzatore, di un’associazione diretta al traffico di stupefacenti. Inoltre, veniva riconosciuta la continuazione per il reato di associazione di stampo mafioso di cui costituiva il vertice.
MASSIMINO Antonio è attualmente sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S..
L’altro arrestato, MILITELLO Liborio, figura nota negli ambienti delinquenziali agrigentini, è risultato essere un fidatissimo sodale del MASSIMINO Antonio dal quale ha ricevuto sistematicamente ordini che ha portato regolarmente a compimento. Lo stesso, annovera precedenti e pregiudizi penali anche per oltraggio, resistenza e violenza a P.U. per porto abusivo di armi, resistenza e violenza a P.U..
I fermati, associati presso la Casa Circondariale di Agrigento, sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Agrigento, 8 novembre 2016
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...