DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. DI FIRENZE CONFISCA BENI AD UN IMPRENDITORE CALABRESE RESIDENTE IN EMILIA, RITENUTO AFFILIATO ALLA COSCA NDRANGHETISTA GRANDE ARACRI DI CUTRO E GIÀ CONDANNATO NELLAMBITO DEL PROCESSO AEMILIA
La Direzione Investigativa Antimafia di Firenze e di Bologna ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni, emesso dalla Corte dAppello di Bologna su proposta del Dr. Proto, Sostituto dalla Procura Generale di Bologna, nei confronti di SARCONE Nicolino, di anni 51, imprenditore edile di origine cutrese, da anni stabilitosi in Emilia, ritenuto affiliato alla cosca ndranghetista GRANDE ARACRI di Cutro (KR) e già condannato con rito abbreviato, tra laltro, a 15 anni di reclusione nellambito del processo AEMILIA”.
Il provvedimento scaturisce da indagini condotte dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia sullintero patrimonio del SARCONE, che hanno consentito di acclarare una netta sproporzione, non giustificata, tra i redditi dichiarati dallo stesso, rispetto allingente patrimonio a lui riconducibile.
Tra le evidenze poste a base dellodierna attività è stata considerata anche la sua condanna a 10 anni di reclusione, emessa dalla Corte dAppello di Bologna e divenuta irrevocabile il 21 giugno 2016, nellambito del processo denominato EDILPIOVRA”, poiché ritenuto responsabile, in questo contesto, anche del reato di associazione di tipo mafioso.
In particolare, la confisca ha riguardato beni mobili e immobili, nonché diverse disponibilità finanziarie.
Firenze, 04 agosto 2017
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. DI FIRENZE CONFISCA BENI AD UN IMPRENDITORE CALABRESE RESIDENTE IN EMILIA, RITENUTO AFFILIATO ALLA COSCA NDRANGHETISTA GRANDE ARACRI DI CUTRO E GIÀ CONDANNATO NELLAMBITO DEL PROCESSO AEMILIA
La Direzione Investigativa Antimafia di Firenze e di Bologna ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di beni, emesso dalla Corte dAppello di Bologna su proposta del Dr. Proto, Sostituto dalla Procura Generale di Bologna, nei confronti di SARCONE Nicolino, di anni 51, imprenditore edile di origine cutrese, da anni stabilitosi in Emilia, ritenuto affiliato alla cosca ndranghetista GRANDE ARACRI di Cutro (KR) e già condannato con rito abbreviato, tra laltro, a 15 anni di reclusione nellambito del processo AEMILIA”.
Il provvedimento scaturisce da indagini condotte dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia sullintero patrimonio del SARCONE, che hanno consentito di acclarare una netta sproporzione, non giustificata, tra i redditi dichiarati dallo stesso, rispetto allingente patrimonio a lui riconducibile.
Tra le evidenze poste a base dellodierna attività è stata considerata anche la sua condanna a 10 anni di reclusione, emessa dalla Corte dAppello di Bologna e divenuta irrevocabile il 21 giugno 2016, nellambito del processo denominato EDILPIOVRA”, poiché ritenuto responsabile, in questo contesto, anche del reato di associazione di tipo mafioso.
In particolare, la confisca ha riguardato beni mobili e immobili, nonché diverse disponibilità finanziarie.
Firenze, 04 agosto 2017