DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. ASSESTA UN DURO COLPO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.
NELLULTIMO ANNO ARRESTATI 152 SOGGETTI E
SOTTRATTI PENALMENTE BENI PER OLTRE 216 MILIONI DI EURO.
Negli ultimi dodici mesi, la D.I.A. ha concluso 32 operazioni di polizia giudiziaria, con il sequestro penale di beni per un valore di oltre 210 milioni di euro e la confisca di patrimoni per 6 milioni.
152 i soggetti colpiti da provvedimenti restrittivi della libertà personale, di cui 47 ndranghetisti, 33 camorristi, 24 riconducibili alla criminalità organizzata pugliese, 23 appartenenti a cosa nostra e 25 collegati ad organizzazioni di altra matrice mafiosa.
Da queste indagini e dalle analisi condotte dalla D.I.A. nellambito della Relazione Semestrale recentemente pubblicata, emerge un dato significativo: le giovani leve di cosa nostra, della ndrangheta, della camorra e della criminalità organizzata pugliese tendono ad affiancarsi, se non addirittura a sostituirsi, alla generazione criminale precedente, investendo capitali verso aree dimpresa innovative e ad alto contenuto tecnologico; settori sino ad oggi apparentemente esclusi dalla sfera dinteresse delle mafie.
Questi dati evidenziano lincisiva azione giudiziaria condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia attraverso le indagini collegate, ossia tutte quelle investigazioni che si prefiggono obiettivi complessi e che, come tali, richiedono una preventiva condivisione delle informazioni a vantaggio dellazione inquirente della Magistratura.
Roma, 21 agosto 2017
COMUNICATO STAMPA
LA D.I.A. ASSESTA UN DURO COLPO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.
NELLULTIMO ANNO ARRESTATI 152 SOGGETTI E
SOTTRATTI PENALMENTE BENI PER OLTRE 216 MILIONI DI EURO.
Negli ultimi dodici mesi, la D.I.A. ha concluso 32 operazioni di polizia giudiziaria, con il sequestro penale di beni per un valore di oltre 210 milioni di euro e la confisca di patrimoni per 6 milioni.
152 i soggetti colpiti da provvedimenti restrittivi della libertà personale, di cui 47 ndranghetisti, 33 camorristi, 24 riconducibili alla criminalità organizzata pugliese, 23 appartenenti a cosa nostra e 25 collegati ad organizzazioni di altra matrice mafiosa.
Da queste indagini e dalle analisi condotte dalla D.I.A. nellambito della Relazione Semestrale recentemente pubblicata, emerge un dato significativo: le giovani leve di cosa nostra, della ndrangheta, della camorra e della criminalità organizzata pugliese tendono ad affiancarsi, se non addirittura a sostituirsi, alla generazione criminale precedente, investendo capitali verso aree dimpresa innovative e ad alto contenuto tecnologico; settori sino ad oggi apparentemente esclusi dalla sfera dinteresse delle mafie.
Questi dati evidenziano lincisiva azione giudiziaria condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia attraverso le indagini collegate, ossia tutte quelle investigazioni che si prefiggono obiettivi complessi e che, come tali, richiedono una preventiva condivisione delle informazioni a vantaggio dellazione inquirente della Magistratura.
Roma, 21 agosto 2017