Ci mancava solo questo: adesso dobbiamo fare la ‘colletta’ per il genero di Riina, Tony Ciavarello. I tempi cambiano e la mafia muta strategia. Il figlio di Riina va in tv ad ostentare forza e sicurezza. Ciavarello fa addirittura un post su Facebook per chiedere prestiti, asserendo di avere difficoltà economiche ma pronto a restituirli e pensate un po’ a fare beneficenza. A Corleone ritorna in libertà, per fine pena, Giovanni Grizzafi, denominato il “messia” con il compito di rilanciare la famiglia mafiosa di Riina.
Insomma, siamo di fronte ad un misto di arroganza, agire sfrontato e senza rossore, ma anche ad un subdolo tentativo di mistificazione della realtà diretto a suscitare quasi quasi dei sensi di colpa all’antimafia, fatta, secondo i boss, di persone feroci, senza cuore, che affamano i mafiosi e che rovinano la ‘loro’ economia.
Attenzione, perché questo gioco apparentemente sembra una buffonata, sotto sotto è un gioco sottile a cui non va dato spazio. È risaputo che col fuoco ci si brucia: anche con la mafia bisogna tenere le dovute distanze e così capire e colpire, prevenire e colpire, agire e colpire.
La mafia dei boss è ricca e succhia il sangue all’economia sana che fatica giorno dopo giorno, umilia gli onesti, poveri o benestanti che siano. La mafia non ha niente di buono, mai lo ha avuto e mai lo avrà.
Giuseppe Lumia
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...