Quest’azione sistematica contro Cosa nostra, che si riorganizza e che non abbandona mai l’idea di strutturarsi attraverso una commissione provinciale, è la migliore risposta che bisogna continuare a dare. I miei complimenti vanno alla Direzione distrettuale antimafia, al Tribunale e al Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo per l’operazione “Nuova Alba” che ha portato all’arresto di 16 persone con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione.
Il provvedimento di custodia cautelare riguarda Pietro Liga, Antonino Virruso, Francesco Speciale, Giacinto Di Salvo, Salvatore Zizzo, Vito Guagliardo, Damiano D’Ugo, Vincenzo Urso, Andrea Lombardo, Michele Modica, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Trapani, Francesco Lombardo, Andrea Carbone e Nicola Marsala. Nomi vecchi e nuovi del potere mafioso nella provincia di Palermo. Nessun imprenditore ha denunciato i ricatti del pizzo.
Da tempo sostengo che i fine pena sono un vero problema. Emblematica è la storia del boss di Bagheria Pino Scaduto. Ha passato, in momenti diversi, anni e anni in carcere. Appena mette piede fuori riprende il suo ruolo nel giro di pochi giorni tentando di ricostruire l’organizzazione a partire dall’affermazione delle vecchie regole di Cosa nostra. Per dare l’esempio era pronto ad ammazzare la figlia con una ferocia che solo essere umani di tale infimo squallore possono pensare. Addirittura avrebbe ordinato di farla uccidere al figlio.
Bagheria è stato per decenni il giardino di casa dei corleonesi. Adesso le cosche locali provano a giocare un ruolo provinciale diretto. L’ho spiegato bene in un’interrogazione parlamentare.
Il lavoro meritorio svolto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine va sostenuto in modo concreto e fattivo. Per questo ho chiesto alla Commissione parlamentare antimafia nazionale di censire tutti i fine pena e impedire che attraverso l’economia e la politica possono riprendere le fila di una Cosa nostra che non si arrende e che va avanti.
Giuseppe Lumia
Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione. Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe