‘’Siamo vicini ai colleghi giornalisti Paolo Borrometi, oggi ascoltato in aula a Ragusa per le minacce aggravate dal metodo mafioso, ricevute attraverso un social network da Venerando Lauretta, indicato dai carabinieri come un esponente di spicco del clan Dominante di Vittoria, e Antonio Condorelli, che ha respinto le pressioni intimidatorie del consigliere comunale Riccardo Pellegrino, venuto in redazione a braccetto con il figlio di un boss latitante’’. Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri nazionali dell’Unione Cronisti Giuseppe Lo Bianco ed Elena Giordano, che lanciano un appello alla commissione antimafia oggi in Sicilia per uno screening per la individuazione di ‘’impresentabili’’ nelle liste dei candidati alle regionali: ‘’Al Presidente Bindi e a tutta la Commissione, chiediamo di tenere accesi i riflettori sui condizionamenti del binomio mafia-politica nel mondo dell’informazione a tutela dei colleghi – è scritto nella nota – Il consigliere Pellegrino ripreso dalle telecamere del Gico a colloquio con Condorelli è lo stesso che qualche giorno fa, in un comizio a Catania, ha rivendicato la sua amicizia con esponenti del clan Mazzei, attivo durante la stagione stragista del ’92-’94’’.
‘’Sorprende – concludono I consiglieri dell’Unci - che in quest’ultima vicenda l’Unione Cronisti, sia a livello nazionale che regionale, non abbia ancora ritenuto di manifestare la propria solidarietà a Condorelli, inspiegabilmente confinata alla sola sezione catanese"
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...