Importante attività compiuta dalla Polizia di Stato per combattere il fenomeno del “CAPORALATO” nel ferrarese; sequestro patrimoniale e amministrazione giudiziaria

Importante attività compiuta dalla Polizia di Stato per combattere il fenomeno del “CAPORALATO” nel ferrarese; sequestro patrimoniale e amministrazione giudiziaria
Nei giorni 27 e 28 Novembre 2025, la Divisione Polizia Anticrimine ha dato esecuzione al sequestro finalizzato a la confisca e a l’amministrazione giudiziaria, disposto dal Tribunale di Bologna
-Sezione Misure di Prevenzione- in seduta collegiale, presieduta dal dott. Maurizio ATZORI su proposta del Questore di Ferrara,.
Il provvedimento, che scaturisce da una sofisticata “indagine patrimoniale” degli investigatori de l’Anticrimine di Ferrara condotta nei confronti di ALÌ Zulfiqar (classe 1965) di origine pakistana, ha portato al sequestro di :
- nr. 5 rapporti bancari/finanziari;
- nr. 7 società;
- nr. 1 immobile sito in Argenta
L’ingente valore assicurato alla Giustizia è stimabile in euro 650.000,00 circa e si è concentrato sui beni entrati nel patrimonio del “caporale” come investimento dei capitali provento delle attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro .
Al fine di opporre una efficace misura all’increscioso fenomeno del “caporalato”, il Tribunale di Bologna ha disposto l’amministrazione giudiziaria delle seguenti società:
· AGRICOLA DANTE SOCIETÀ AGRICOLA S.R.L. p.iva 00175560390;
· VEROLI MARIA VINCENZA p.iva 02635810399 e c.f. VRLMVN66R70D458J
La proposta che ha condotto il Tribunale di Bologna a disporre il sequestro patrimoniale nei confronti di ALÌ Zulfiqar prende spunto dal suo arresto avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del Tribunale di Ferrara, emessa il 10 ottobre 2022. Il cittadino pakistano era stato riconosciuto come promotore e organizzatore de l'attività di intermediazione i lecita e sfruttamento del lavoro, ex art. 603 bis co.1, 2 e 4 c.p., fungendo da referente diretto degli imprenditori agricoli de la zona ferrarese/ravennate per la conclusione di accordi riguardanti la fornitura di manodopera a basso costo.
Il procedimento penale ha portato ad una condanna per l’ ALÌ Zulfiqar a la pena di tre anni di reclusione.
ALÌ Zulfiqar svolgeva una vera e propria attività di c.d. “fleet partner”, ossia un soggetto terzo
rispetto a le aziende beneficiarie che, agendo da “caporale” – sia direttamente sia attraverso le società a lui riconducibili - stipulava contratti di appalto con diverse imprese agricole. In tal modo procurava un elevato
numero di lavoratori, tutti de la medesima etnia del “caporale” destinandoli a prestazioni lavorative in condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno.
Accertata la pericolosità del proposto, condizione imprescindibile per l’applicazione di una misura di prevenzione – l’indagine sui flussi economici ha esteso l’analisi al suo nucleo familiare e a que lo de la madre, prendendo in considerazione un arco temporale di circa dieci anni (2014-2023). L’attività investigativa ha evidenziato una significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e le spese effettivamente sostenute, con particolare riferimento a l’acquisto di un immobile ad Argenta e a la costituzione di cinque società di capitale.
Il Tribunale di Bologna – Sezione M. P. –, ha accolto integralmente la richiesta di sequestro avanzata dal Questore, su la base de le indagini condotte da l’Ufficio Misure di Prevenzione de la Divisione Polizia Anticrimine, finalizzato a la confisca e l’amministrazione giudiziaria de la Società agevolatrici de le condotte i lecite de l’ ALÌ Zulfiqar sopra richiamate.