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Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04831
Atto n. 4-04831
Pubblicato il 17 novembre 2015, nella seduta n. 538
LUMIA - Ai Ministri della salute, dell'interno e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il gioco d'azzardo costituisce un gravissimo problema per i cittadini, sia da un punto di vista economico, sociale e criminale, sia per le dipendenze che il gioco stesso comporta, e deve essere considerato un vero attacco alla salute di ciascun individuo;
negli ultimi anni il mercato dei giochi nel nostro Paese è cresciuto ed è in continua espansione. Le città si sono popolate di negozi dedicati e di pubblicità che mettono sempre più in evidenza il settore. Inoltre migliaia di siti web offrono la possibilità di giocare comodamente da casa. Intorno a questo settore si è sviluppato un imponente volume di affari che in diversi casi deve essere ricondotto ad organizzazioni criminali;
il fatturato del mercato dei giochi in Italia nel 2012 si aggira sui 90 miliardi di euro, una cifra pari al 4 per cento del Pil nazionale. L'Italia detiene inoltre il primato assoluto nel settore dei "Gratta e vinci" che ormai sono entrati a pieno titolo nel consumo giornaliero di milioni di italiani;
la ricaduta che lo Stato ha in termini di entrate fiscali è minima, grazie ad una discutibile tassazione agevolata. L'Iva sui giochi di ultima generazione infatti, come quelli on line, è dello 0,6 per cento mentre quella sui beni di prima necessità è del 4 per cento;
le stime dicono che nel nostro Paese c'è un bacino di giocatori di 30 milioni di persone, di cui 2 milioni a rischio di dipendenza e 800.000 giocatori patologici, una patologia che coinvolge soggetti appartenenti a tutte le categorie sociali, una cifra doppia a quella dei tossicodipendenti presenti in Italia;
un altro dato allarmante riguarda il numero di minorenni, circa 500.000, che sono soliti giocare d'azzardo. Slot machine per bambini, simili a quelle per adulti, funzionano con l'introduzione di denaro; differentemente dalle altre la vincita non è in denaro, ma in ticket che, accumulati, danno la possibilità di ottenere premi. Più ticket si riescono ad ottenere e più grande sarà il premio a cui si avrà diritto, esattamente lo stesso principio del possesso di denaro. Con questo sistema si aggira la norma che sancisce il "divieto di gioco per i minori di anni 18 con la vincita di premi in denaro". I proprietari di questo tipo di gioco si difendono portando avanti la tesi della differenza tra una vincita in denaro e quella di premi, ma questa differenza è veramente molto sottile. Si tratta infatti un corrispettivo che dà diritto ad un oggetto, con lo stesso principio del denaro: più ticket si hanno, più grande sarà il premio;
recentemente il servizio di Nadia Toffa, andato in onda su Italia1 durante la trasmissione "Le Iene", evidenzia l'estrema pericolosità delle baby slot. Nel servizio si vedono chiaramente slot machine e roulette per bambini che funzionano grazie all'acquisto di alcune banconote, sistema questo che permette anche ai bambini di giocare;
questa tipologia di giochi instaura nel bambino il senso dell'azzardo, mentre i bambini devono essere tutelati dalla pericolosità della dipendenza che è causata da questi giochi,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo intendano bloccare e revocare le licenze che hanno dato il via libera alle baby slot;
se intendano bloccare la pubblicità del gioco d'azzardo che colpisce soprattutto le nuove generazioni;
quali iniziative intendano porre in essere per evitare che nelle sale gioco degli adulti sia consentita, seppur clandestinamente, la presenza di minori, visto che viene segnalata tale presenza nei locali in cui insistono le slot machine per adulti, a cui si lascia facilmente accesso a persone non ancora maggiorenni.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...