DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
AGGREDITO PATRIMONIO AD IMPRENDITORE VICINO AL CLAN DEI CASALESI
Nella mattinata di oggi, il Centro Operativo D.I.A. di Roma, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale penale di Latina - Sezione misure di prevenzione, su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, ha sottoposto al sequestro il patrimonio riconducibile all’imprenditore ZANGRILLO Vincenzo, ritenuto vicino al clan dei casalesi.
Con un passato di fabbro-carrozziere, nel corso degli anni ZANGRILLO ha fatto registrare una improvvisa e quanto mai ingiustificata espansione economica affermandosi come imprenditore, in svariati settori commerciali, diventando titolare, direttamente e/o indirettamente, di numerose società operanti nella gestione di cave di marmo (con commercializzazione del “Coreno Ausonio” uno dei marmi più pregiati utilizzati per la costruzione dei porti), nel trasporto di merci su strada, nel commercio all’ingrosso di altri materiali da costruzione, nello smaltimento di rifiuti, nella locazione immobiliare di beni propri e nel commercio di autovetture ed autoveicoli.
Le investigazioni degli uomini della D.I.A. di Roma hanno permesso di dimostrare il nesso tra l’espansione del suo patrimonio individuale e imprenditoriale e le attività illecite da lui commesse nel corso degli anni.
Infatti, lo ZANGRILLO, oltre a frequentare ed avere rapporti d’affari con imprese controllate dal clan dei casalesi, risulta essere gravato da numerosi precedenti penali, tra cui associazione a delinquere, riciclaggio e traffico internazionale di autoveicoli, nonché denunciato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, di rifiuti illeciti ed insolvenza fraudolenta, avendo accumulato nel corso degli anni con i suoi camion mancati pagamenti dei pedaggi autostradali.
Le verifiche degli investigatori hanno evidenziato come il suo patrimonio fosse cresciuto parallelamente alle attività criminali a lui contestate, sino a raggiungere le rilevanti dimensioni attuali, ciò a fronte di redditi dichiarati al fisco nettamente inferiori alle capacità economiche dimostrate. Per tali ragioni è stata inoltrata proposta di misura di prevenzione personale e patrimoniale nei suoi confronti, quale soggetto dedito ad attività delinquenziale, da cui è scaturito l’odierno provvedimento di sequestro, in ragione della pericolosità sociale e della conseguente origine illecita del suo patrimonio.
L’attività ha portato al sequestro di oltre 200 autoarticolati, di 2 cave di marmo, di 19 immobili tra abitazioni, uffici, opifici e magazzini, di 21 ettari di terreni ubicati nelle province di Latina e Frosinone, di quote relative a 6 società, di 16 conti correnti e rapporti bancari di varia natura, il cui valore complessivo è stato stimato in oltre 20 milioni di euro.
Roma, 12 novembre 2015
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
