ePub
Versione per la stampa
Mostra rif. normativi
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05804
Atto n. 4-05804
Pubblicato il 17 maggio 2016, nella seduta n. 627
GIARRUSSO , PAGLINI , BOTTICI , CAPPELLETTI , LEZZI , DONNO , BUCCARELLA , MORONESE , MONTEVECCHI , SANTANGELO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno. -
Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
a Firenze, in piazza della Signoria, al numero civico 7, presso il palazzo Uguccioni, un edificio costruito a metà del Cinquecento ed oggetto di un importante restauro ad opera della Soprintendenza per le belle arti e il paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato, vi è un appartamento di grande valore, che, secondo quanto appreso dalla stampa ("La Gazzetta del Mezzogiorno" del 14 aprile 2005) sarebbe stato confiscato al signor Raffaele Monticelli;
secondo il quotidiano, la magistratura di Taranto avrebbe disposto la confisca di beni immobili e di denaro a carico di Raffaele Monticelli di Lizzano (Taranto), poiché ritenuto a capo di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di reperti archeologici e per questo condannato a 4 anni di reclusione;
si specifica, inoltre, che tra i beni confiscati al signor Monticelli, che avrebbero avuto un valore di oltre 22 milioni di euro, uno dei più pregiati sarebbe stato proprio l'appartamento sito in piazza della Signoria;
risulta agli interroganti che presso l'Osservatorio dei beni confiscati della Regione Toscana non sia presente il citato appartamento confiscato;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
la fondazione "Antonino Caponnetto" con sede legale ed operativa a Firenze, nel settembre 2015, ha chiesto, nel corso di un incontro con il direttore generale dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), prefetto Umberto Postiglione, chi fosse l'assegnatario del bene posto in piazza della Signoria 7, visto che, a precisa richiesta della stessa fondazione, l'amministrazione comunale aveva risposto di non aver potuto esercitare il diritto di prelazione sul bene stesso, in quanto già assegnato;
secondo notizie apprese successivamente in via informale dagli interroganti, l'immobile sarebbe stato assegnato in uso ad un dirigente generale del corpo Vigili del fuoco del Ministero dell'interno, per essere adibito a propria abitazione,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se sia stato emanato un atto o una direttiva che consenta l'utilizzo di beni di elevatissimo valore economico e storico, come quello in questione, come abitazione di "servizio" dei dirigenti del Ministero dell'interno;
in caso negativo, se non ritengano di dover comunicare, con la massima urgenza, quali atti ed iniziative intendano intraprendere, al fine di sospendere questo improprio ed abnorme utilizzo del bene;
se siano a conoscenza delle motivazioni del mancato censimento nell'Osservatorio dei beni confiscati della Regione Toscana dell'appartamento confiscato sito a piazza della Signoria 7, all'interno di palazzo Uguccioni;
se ritengano che l'attuale assegnazione dell'appartamento sia aderente al dettato della normativa vigente, che prevede l'assegnazione ad uso sociale dei suddetti beni, considerato che, così come anche richiesto dalla fondazione "Antonino Caponnetto", tale confisca dovrebbe diventare luogo di memoria della strage mafiosa avvenuta nella notte tra il 26 e 27 maggio 1993, in via dei Georgofili, a poche centinaia di metri da piazza della Signoria.
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...