Passa ai contenuti principali

LUMIA ACCANTO AD ANTOCI

Accanto ad Antoci ci sono tanti cittadini e uomini delle istituzioni. A me e al presidente Crocetta spetta una parte impegnativa, ma abbiamo bisogno di un “noi” più corale, perché la sfida che abbiamo lanciato è stata raccolta da Cosa nostra, a modo suo naturalmente. Ecco perché ho usato un’espressione forte: “E’ guerra! E guerra sia!”.
Questo sabato, quindi, saremo insieme a lui, di mattina a Sant’Agata di Militello e nel pomeriggio prima a Cesarò e poi a Tortorici. Faremo, com’è nel nostro stile, i nomi e i cognomi dei boss.
In quell’occasione rilancerò due proposte che ho già sottoposto ai vertici delle istituzioni: dislocare nei Nebrodi i reparti speciali delle forze dell’ordine, come ad esempio i “Cacciatori” di Sardegna, carabinieri in grado di controllare il territorio montuoso palmo per palmo e rendere la vita dei mafiosi un inferno; costituire un pool speciale delle forze dell’ordine per colpire i patrimoni dei boss, in modo tale da spogliarli delle ricchezze accumulate con l’affare dei terreni in affitto.
Per avere un’idea del giro d’affari che ruota attorno al Parco dei Nebrodi con soli 30 euro di spesa i boss ottenevano la concessione per 1 ettaro di terreno, mentre dall’Unione europea intascavano 3.000 euro di fondi comunitari per ettaro.
La vicenda di Giuseppe Antoci mi tocca da vicino.Con lui condivido un rapporto di vera amicizia, basato sulla stima reciproca, e un impegno costante e quotidiano contro la mafia, per la legalità e lo sviluppo, forgiato da un metodo di lavoro meticoloso e da un’idea chiara e netta: bisogna colpire la mafia in modo sistemico nei territori, nei loro interessi e nelle collusioni con la politica.
Con l’attentato di ieri Antoci è stato messo a dura prova. È una prova terribile, una prova che ti può spezzare dentro, nell’anima, oppure ti può rafforzare. Ieri, stando accanto a lui, ho visto nei suoi occhi una grande determinazione. Una reazione per niente scontata. Sono sicuro che andrà avanti, perché ha fatto una scelta radicata nella sua coscienza di uomo e cittadino che vuole cambiare le cose.
L’agguato di ieri è stato ben studiato e avrebbe raggiunto l’obiettivo se non fosse sopraggiunta l’auto di uno straordinario e capace dirigente della Polizia di Stato. Mi riferisco al dott. Daniele Manganaro, che da anni svolge indagini e lavora sul grande affare dei terreni in mano alla mafia. Un affare che ho raccontato nel gennaio del 2015 con un’interrogazione parlamentare in cui faccio i nomi e i cognomi dei mafiosi coinvolti e che ho riproposto ieri al Senato aggiungendo altri nomi e circostanzeancora più dettagliate. A queste se ne aggiunge un’altra sulla macellazione degli animali malati in provincia di Messina.
Non sarà un cammino facile. Sarà tutto in salita, ma dobbiamo percorrerlo perché il vero cambiamento è travagliato e rischioso. A questo cambiamento non si può rinunciare se vogliamo liberare la Sicilia dalla presenza mafiosa.
Giuseppe Lumia

Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.