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INTERROGAZIONE LUMIA SU TRAFFICO MIGRANTI DALLA LIGURIA ALLA TOSCANA

Versione eBook Versione per la stampa Mostra rif. normativi Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04057 Atto n. 4-04057 Pubblicato il 4 giugno 2015, nella seduta n. 459 LUMIA - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: come emerge da notizie di stampa ("La Spezia Oggi") si rileva uno "strano" traffico di migranti che parte da varie province italiane e porta a Firenze strumentalizzando la speranza di trovare un posto di lavoro. Questo singolare flusso verso Firenze ha snodi di partenza dalla Liguria e dalla provincia di La Spezia; l'interesse verso l'accogliente città toscana è motivato da un passaparola che sta circolando tra le comunità degli immigrati ed in particolar modo tra quella egiziana, ovvero il facile ottenimento del permesso di soggiorno per lavoro. Gli egiziani, rispetto agli altri immigrati provenienti dall'Africa, sono molto organizzati e conoscono la legge italiana che regola i flussi migratori, ovvero che l'ingresso in Italia per motivi di lavoro deve avvenire nell'ambito delle quote di ingresso stabilite nei "decreti - flussi"; per il 2015 saranno a disposizione 17.850 quote, 5.500 per stranieri provenienti dall'estero e 12.350 conversioni di permessi di soggiorno. Alcuni di loro, per tali ragioni, avrebbero costituito vere e proprie agenzie di lavoro con un "reclutatore" egiziano, un'impresa individuale con sede a Firenze (titolare egiziano) ed un commercialista italiano, con le sembianze quasi di "un'associazione per delinquere" ben strutturata; lo scopo, infatti, sarebbe quello di ottenere il permesso di soggiorno con "assunzioni fasulle". Molti egiziani, quindi, raggiungono Firenze per essere assunti, fittiziamente, da tali ditte. Molto spesso si tratta di persone che non hanno più un contratto di lavoro, oppure un permesso di soggiorno di diversa motivazione che poi trasformano in quello "per lavoro", grazie alla presentazione dei fogli di assunzione; sembra che la società in questione, nell'arco dell'anno, assuma e licenzi un numero sproporzionato di dipendenti e che il giro di affari avrebbe coinvolto ben oltre 500 persone. Il compito dell'impresa sarebbe quello di assumere il migrante per il tempo necessario all'ottenimento del permesso di soggiorno, per poi licenziarlo subito dopo il rilascio dello stesso; in passato, già altri casi sono venuti fuori in odor di cronaca, purtroppo indagini di questo genere, in Italia, ce ne sono molte. Aziende che in anni e anni di presunta attività non hanno mai prodotto utili né pagato tasse, continuano ad assumere e licenziare lavoratori stranieri. Così come i professionisti italiani coinvolti, nonostante le denunce all'autorità giudiziaria, continuino indisturbati la loro opera, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda verificare tali informazioni ed evitare che si creino illegali affari intorno ai flussi degli immigrati e alla loro collocazione nei territori.

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