Passa ai contenuti principali

SCALIA - LA MAFIA A PRATO C'È - 2019 1° SEM DIA



#PRATO C'È
E' uscita l'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia.
Nel documento si parla abbondantemente della provincia di PRATO.
Nel semestre preso in esame emerge che:

“...Nel mese di luglio 2018 beni per un valore di 2 milioni di euro erano stati confiscati dalla DIA ad un imprenditore calabrese, attivo da molti anni a Firenze nel settore della ristorazione legato alle cosche reggine; mentre a PRATO e nella provincia di Reggio Emilia, su proposta del Direttore delle DIA, nel dicembre 2018 era stato sequestrato un patrimonio del valore di oltre un milione di euro nella disponibilità di un imprenditore di origini crotonesi, noto esponente dei GRANDE ARACRI in Emilia Romagna...”

“...Con riguardo alle proiezioni criminali di matrice camorristica, nel tempo si sono registrati insediamenti sulla costa tirrenica (alta Maremma e Versilia, dove emergono soggetti legati a famiglie CASALESI) e nella provincia di PRATO (Dove le indagini degli ultimi anni hanno registrato l’operatività degli ASCIONE, prevalentemente in azioni estorsive e in accordo con i BIRRA IACOMINO, con i quali, invece, ad Ercolano - NA, area di origine, sono in contrapposizione. Sempre a PRATO sono attivi i TERRACCIANO, sin dal 2000. L’11 gennaio 2019, a Firenze, ha preso avvio il processo di camorra al predetto clan, che vede ben 52 imputati rinviati a giudizio, nell’ambito di un’inchiesta della DDA di Firenze, avviata nel 2007, per una serie di episodi criminali a connotazione mafiosa. Il clan, instaurando un clima di intimidazione e omertà, avrebbe mirato a controllare, a fini di riciclaggio, aziende commerciali affidate a prestanome locali e tenute sotto mira da fiancheggiatori, poi sequestrate nel corso dell’inchiesta)...”

“...si segnala l’inchiesta “Koshi foles” (OCCC n. 7654/16 RGNR-1686/18 RG GIP del 3.6.2018), conclusa il 10 giugno 2019 dai Carabinieri di Firenze. Sono stati tratti in arresto - tra Firenze, Siena, PRATO, Parma, Milano, Roma e Varese - 10 cittadini albanesi responsabili di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Firenze, in particolare, è risultata centro nevralgico dell’organizzazione e di smistamento della droga (importata dal Sudamerica) verso altre parti della Toscana...”

“...Nella regione, la criminalità cinese si conferma il “macro-fenomeno” più pervasivo, organizzato e radicato, i cui interessi sono sempre principalmente alla contraffazione, al contrabbando di merci, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, all’impiego di manodopera in “nero” e allo sfruttamento della prostituzione. Peraltro, nel mese di gennaio, a Firenze, è iniziato il processo “China Truck”. L’inchiesta, conclusa dalla Polizia di Stato nel mese di gennaio 2018, aveva portato allo smantellamento di una associazione criminale capace di acquisire il monopolio del trasporto delle merci su strada delle aziende cinesi in Europa.Peraltro, nel mese di gennaio, a Firenze, è iniziato il processo “China Truck”. L’inchiesta, conclusa dalla Polizia di Stato nel mese di gennaio 2018, aveva portato allo smantellamento di una associazione criminale capace di acquisire il monopolio del trasporto delle merci su strada delle aziende cinesi in Europa (Agli indagati è stato contestato il reato di cui all’art. 416 bis c.p. ma, il 9 febbraio 2018, molti sono stati scarcerati dal Tribunale del Riesame di Firenze, che ha annullato il suddetto capo di imputazione. Nel giugno 2018 la Cassazione aveva poi dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla DDA di Firenze contro tale decisione).
Il macro-fenomeno in parola si evidenzia soprattutto nell’area geografica di PRATO e Firenze, dove si estende il distretto del tessile-abbigliamento, volano dell’economia locale, in cui si è instaurato un parallelo mercato cinese che ha causato effetti dirompenti in termini di concorrenza per il “Made in Italy”. Una sorta di black economy, quindi, che si caratterizza anche per l’impiego di manodopera clandestina e che, talvolta, vede anche il coinvolgimento di soggetti italiani, in qualità di mediatori, imprenditori o professionisti chiamati a curare le assunzioni fittizie o le pratiche concernenti l’affitto di capannoni industriali. Rileva, in tale contesto, l’arresto operato dai Carabinieri di PRATO, nel mese di gennaio 2019, nei confronti di un cittadino cinese, responsabile di sfruttamento di manodopera1354, il quale, unitamente ad altri otto indagati, gestiva un laboratorio tessile, impiegando operai cinesi, costretti a turni di lavoro disumani, in situazioni di sicurezza precarie e condizioni alloggiative degradanti. L’impegno della DIA nel contrasto alle manifestazioni della criminalità cinese, anche nel profilo economico-imprenditoriale, ha trovato conferma in una confisca di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro nei confronti di un imprenditore tessile, residente a Carmignano (PO), ma di fatto abitante ed attivo a PRATO. L’uomo, gravato da numerosi pregiudizi penali connessi all’immigrazione illegale, al gioco d’azzardo e all’importazione di merce di contrabbando, per giustificare il suo tenore di vita ha esibito alcune ricevute di vincite alle slot machines, per alcune decine di migliaia di euro, ritenute non sufficienti per far luce sulla sproporzione tra i redditi dichiarati dall’imprenditore e i beni posseduti. Il provvedimento ha riguardato una villetta a PRATO, le partecipazioni a due società e numerosi conti correnti...”.

Post popolari in questo blog

Droga e allacci abusivi alla rete elettrica: arresti e denunce della Polizia di Stato alla Vucciria a Palermo

  Droga e allacci abusivi alla rete elettrica: arresti e denunce della Polizia di Stato alla Vucciria Nei giorni scorsi, nell’ambito dei costanti servizi di repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere Vucciria,  la Polizia di Stato , segnatamente  personale della Sezione Criminalità Diffusa della locale Squadra Mobile  ha denunciato in stato di libertà L.B.G. classe 2000, sequestrando a suo carico circa 6 grammi di cocaina. Nell’ambito dell’attività di controllo, avvenuta in una strada che il giovane percorreva a bordo di uno scooter senza la patente di guida – circostanza per la quale è stato anche denunciato all’Autorita Giudiziaria, si sono registrati dei momenti di tensione con alcuni abitanti del rione, innescati dalla reazione del padre del ragazzo, L.B.M. classe 80, che aggrediva fisicamente gli operatori. In conseguenza di tale condotta, l’uomo è stato tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e per furto aggravato di energia ...

Sicurezza: controllo del territorio, denunce e sequestri in Sicilia

  Comando Provinciale di  Palermo   -   Misilmeri (PA) , 09/09/2025 09:39 I Carabinieri della Stazione di Misilmeri, coadiuvati dai colleghi della Sezione Radiomobile della Compagnia e delle Stazioni di Godrano e Mezzojuso, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio inserito in un più ampio contesto di attività, volte a garantire la sicurezza e la legalità nel territorio misilmerese, finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa. Complessivamente, sono state denunciate in stato di libertà 7 persone accusate a vario titolo di furto aggravato, violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro ed evasione. In particolare: - 5 persone di età compresa tra i 38 ed 85 anni, sono state deferite per furto di energia elettrica; i tecnici dell’Enel in ausilio ai militari, hanno accertato diversi allacci abusivi diretti alla rete di E-Distribuzione; - 1 uomo di 32 anni, già noto alle forze di polizia, è stato denunc...

Milano Fashion Week: controlli e arresti della Polizia di Stato

  La Polizia di Stato a Milano ha arrestato per furto aggravato in concorso tre cittadine bulgare, rispettivamente di 24,25 e 26 anni, due cittadini cileni di 26 e 31 anni e, per il medesimo reato, ha indagato in stato di libertà un cittadino algerino di 20 anni, un cittadino belga 31enne e un cittadino francese di 33 anni. Nel pomeriggio di giovedì 25 settembre, gli agenti della sezione antiborseggio della Squadra Mobile milanese, in occasione della “Milano Fashion Week”, durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati predatori, hanno notato tre donne che stavano entrando all’interno della Galleria Vittorio Emanuele le quali prestavano attenzione i vari oggetti ed effetti personali delle persone e dei numerosi turisti presenti. Dopo essersi scambiate dei cenni d’intesa, il gruppo si è diretto verso un atelier della galleria dove, anche per via della presenza di un noto gruppo musicale coreano, l’ingresso era gremito di persone. Nella circostanza, approfittando di un moment...