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Reggio Calabria: operazione “Cemetery boss”, 10 arresti per associazione mafiosa

Con l’operazione “Cemetery boss” la Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa.
Gli indagati, con ruoli diversi, sono tutti appartenenti alle cosche di ‘Ndrangheta Rosmini e Zindato che controllavano i quartieri Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra. 
L’attività investigativa, svolta anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire il ruolo degli arrestati che controllavano nel loro territorio sopratutto i lavori edili, compresi quelli nel cimitero del quartiere “Modena” dove avevano l’esclusiva grazie ai favori di un pubblico funzionario del Comune di Reggio Calabria.
Gli indagati, ben radicati nel tessuto criminale dei quartieri di competenza, erano interpellati anche da altre cosche ogni qualvolta c’era da risolvere questioni di interesse, come recuperare auto rubate dalla comunità rom o trovare alloggi e posti di lavoro per parenti e amici. Curavano inoltre la latitanza di affiliati e il mantenimento dei familiari di coloro che erano in carcere.
Tra le attività criminali delle cosche c’era anche la gestione dello spaccio di droga e la risoluzione di controversie con metodi violenti o con l’uso di armi.
Infine le indagini hanno evidenziato come gli arrestati, a scopo preventivo, abbiano intestato a persone di comodo la titolarità delle attività imprenditoriali, per evitare che possano esser sequestrate nel corso di procedimenti giudiziari a loro carico.

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