Passa ai contenuti principali

Estorsioni: imponevano a due vittime il pascolo delle loro mandrie sui propri terreni. 4 allevatori arrestati

 Comando Provinciale di Messina - Barcellona Pozzo di Gotto (ME), 11/08/2021 09:08

Questa notte, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal GIP del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno arrestato 4 allevatori di Montalbano Elicona, già noti alle forze dell’ordine, rispettivamente padre, due figli e un nipote ritenuti responsabili, del reato, in concorso, di estorsione e lesioni aggravate. 

Tutti gli appartenenti allo stesso nucleo familiare, hanno posto in essere reiterate minacce di morte ed aggressioni in danno di alcuni proprietari di terreni di Montalbano Elicona procurando, in una circostanza, importanti lesioni ad un allevatore del luogo, con l’intento di appropriarsi dei terreni dei malcapitati al fine di trarne l’utilizzo per il pascolo abusivo delle proprie mandrie. 
È noto infatti che il territorio di Montalbano Elicona è tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di innumerevoli allevamenti di bestiame unita alla disponibilità dei terreni per il quotidiano foraggiamento delle mandrie, assicurando quindi ai singoli proprietari di bestiame la proficua gestione degli allevamenti. 

Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’attività d’indagine dei Carabinieri della Stazione di Montalbano Elicona, avviata a seguito delle denunce presentate, in relazione a due distinte aggressioni subite, nella giornata del 7 febbraio scorso, da una donna e da un allevatore del luogo, entrambi proprietari di terreni nel comune di Montalbano Elicona. L’attività investigativa dei militari dell’Arma, sviluppata attraverso numerose dichiarazioni testimoniali ed importanti elementi probatori confluiti nel provvedimento cautelare, ha consentito una ricostruzione dei fatti dai quali sono emerse oggettive responsabilità a carico dei quattro arrestati. In particolare è emerso che nella giornata del 7 febbraio 2021, i Fiore hanno aggredito, con calci e pugni, un allevatore del luogo tentando anche di colpirlo con un coltello e, brandendo un’ascia, lo hanno minacciato di morte qualora non se ne fosse andato dal proprio terreno. A seguito dell’aggressione, l’allevatore ha riportato 10 giorni di prognosi per le lesioni patite al volto.
Nella stessa giornata, i quattro soggetti hanno inoltre aggredito, con strattoni, anche una donna di Montalbano Elicona ed anche in questa circostanza, brandendo un’ascia, l’hanno poi minacciata di morte qualora non avesse abbandonato il proprio terreno. 

L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Montalbano Elicona e coordinate dal Sostituto Procuratore dott. Carlo Bray e dal Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto dott. Emanuele Crescenti, ha consentito di ricostruire i singoli episodi inquadrabili nella precisa volontà, da parte dei destinatari di misura cautelare, di “esercitare in maniera indiscussa una signoria di fatto su terreni a discapito dei legittimi aventi diritto”.

Post popolari in questo blog

INCHIESTA DDA SCUOTE LA LIGURIA

  Procura della Repubblica di Genova Direzione Distrettuale Antimafia COMUNICATO STAMPA Ravvisato l’interesse pubblico nella divulgazione di informazioni riguardanti l‘accertamento di episodi di corruzione ritenuti essere stati perpetrati in occasione di consultazioni elettorali riguardanti la Liguria, nonché nell’ambito della Autorità di sistema portuale e della P.A. regionale, e fatta salva la presunzione di innocenza – in base sagli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea – delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per queste e per le aziende coinvolte (ma allo stato non destinatarie di contestazioni), di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede Si comunica che: nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

FOCUS SU MAFIA A RAGUSA

FONDAZIONE CAPONNETTO: FOCUS ANALITICO SULLE INFILTRAZIONI CRIMINALI NELLA PROVINCIA DI RAGUSA 2015 a cura di Salvatore Calleri INDICE PROLOGO CLAN PROVINCIA DI RAGUSA SCIOGLIMENTO COMUNE DI SCICLI MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI VITTORIA INTERROGAZIONI PARLAMENTARI SULLA MAFIA NEL RAGUSANO CONCLUSIONI PROLOGO L'idea di questo focus nasce dal fatto che in provincia di Ragusa la sottovalutazione della presenza delle organizzazioni criminali è purtroppo molto alta. Non è raro assistere al fenomeno del negazionismo della presenza della mafia da parte di esponenti politici o della società civile. Da questo punto di vista Ragusa è assimilabile ad alcune realtà del centro nord non abituate alla criminalità organizzata. I fatti criminali però ci dimostrano l'esatto contrario tant'è che le relazioni della DNA e della DIA oramai da tempo mappano il territorio della provincia di Ragusa. Oggi quindi negare è impossibile e sorge il ragionevole dubbio che chi segue il negazioni