Passa ai contenuti principali

Operazione "Osiride". Sequestri per 13 imprese per maxi illecita gestione di rifiuti speciali e frode.

 Comando Provinciale di Arezzo - Arezzo, 10/03/2023 08:47

Il Comando Provinciale e la Sezione di Polizia Giudiziaria dell’Arma dei Carabinieri, a conclusione di una prima indagine sul settore delle biomasse vegetali destinate ad impieghi energetici, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 13 imprese in parte specializzate nelle utilizzazioni forestali, in parte operanti nel settore della manutenzione del verde pubblico/privato e in parte nei servizi di autotrasporto, per una maxi illecita gestione di rifiuti speciali e una connessa frode finalizzata all’ottenimento di ingiusti profitti a danno dell’ambiente. Nella fattispecie l’indagine ha portato alla luce una organizzazione costituita da più stabilimenti abusivi tra loro interconnessi nei quali giungevano rifiuti della manutenzione di torrenti, del verde pubblico e privato e di aree industriali per essere cippati e rivenduti alle centrali elettriche con la falsa qualifica di biomassa di pregio prodotta da lotti boschivi così consentendo agli autori di questo ‘’sistema’’ l’ottenimento di ingiusti ricavi di alcuni milioni di euro a danno delle risorse pubbliche riservate invece alle vere produzioni di filiera. In particolare due soggetti a cui sono da ricondurre 6 delle 13 imprese coinvolte avevano allestito, in assenza di qualsivoglia autorizzazione edilizia, paesaggistica e ambientale, dei veri propri impianti di trattamento rifiuti mediante i quali eseguivano delle attività finalizzate ad occultare, mediante cippatura, la reale provenienza delle biomasse utilizzate. Lavorazioni industriali che oltre ad essere del tutto illecite sono risultate anche suscettibili di determinare effetti negativi sull’ambiente così come evidenziato dagli investigatori e dallo stesso Giudice per le indagini preliminari che ha ritenuto sussistenti tutte le ipotesi di reato avanzate dalla Procura della Repubblica di Arezzo che vanno dall’allestimento e messa in esercizio di impianti per la raccolta e trattamento rifiuti speciali in assenza di autorizzazione, alla emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione, allo smaltimento illecito di rifiuti liquidi prodotti dalle lavorazioni industriali non autorizzate, al cambio di destinazione d’uso del suolo fino alla frode in commercio. In altre parole una rete di imprese impegnate nella manutenzione dei torrenti, di aree industriali e verdi, sia pubbliche che private, dopo aver percepito gli oneri per il corretto smaltimento dei residui vegetali derivanti da quelle lavorazioni, invece di utilizzare gli stessi e conferire quanto dovuto in impianti autorizzati, li dirottavano in queste piazzole/stabilimenti dove venivano trasformati in cippato ‘’fake’’ per essere rivenduto come biomassa di pregio alle centrali energetiche. L’attività posta in essere dalla Sezione di Polizia Giudiziaria dell’Arma dei Carabinieri ha consentito di ricostruire i movimenti che per mesi hanno collegato gli stabilimenti in questione con i loro conferitori. Questa mattina una vasta area che fungeva da vero e proprio interporto e centro baricentrico delle attività illecite è stata sottoposta e sequestro preventivo e con lei oltre una 50 di veicoli professionali appartenenti ai soggetti e alle imprese che a vario titolo hanno contribuito a mettere insieme questo ‘’organismo illecito’’, e, tra queste, alcune collocate in Lombardia, Campania e Calabria. Un giro milionario sommerso portato alla luce del sole e da qui il nome all’operazione volto a simboleggiare il ritorno ai valori della natura, dell’agricoltura e dell’ambiente alle porte di una primavera ormai prossima.




Post popolari in questo blog

Truffa del "Finto Medico": con la scusa di una visita di controllo raggirano anziana

  Comando Provinciale di  Reggio Emilia   -   Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...

Furti di metalli nella valle Telesina

  Comando Provinciale di  Benevento   -   Telese Terme (BN) , 09/12/2025 16:12 A San Lorenzo Maggiore, un quarantunenne di Telese Terme, gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura materiale ferroso dal peso complessivo di circa 400 kg, appena asportati da un cantiere edile. L’autore, bloccato dai militari, veniva condotto in Caserma, dove, al termine di tutte le formalità di rito, veniva sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, come disposto dal Pubblico Ministero di turno. Ad Amorosi, sulla SS Fondovalle Isclero, un quarantanovenne proveniente dalla provincia di Benevento, e già gravato da precedenti specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che lo sorprendevano mentre nascondeva all'interno della propria autovettura due matasse di cavi di r...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...