Passa ai contenuti principali

LA DIA CONFISCA BENI E SOCIETÀ AD IMPRENDITORE GIA’ COINVOLTO NELL’INDAGINE “MAFIA E APPALTI” DEGLI ANNI 90

 


DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA


COMUNICATO STAMPA


LA DIA CONFISCA BENI E SOCIETÀ AD IMPRENDITORE GIA’ COINVOLTO NELL’INDAGINE “MAFIA E APPALTI” DEGLI ANNI 90


La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca di I grado emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, su proposta del Direttore della DIA, nei confronti di un imprenditore originario di Polizzi Generosa (PA), ma da anni residente a Caltanissetta. 

Con lo stesso provvedimento il Tribunale, a seguito di richiesta avanzata dalla Procura di Caltanissetta, ha ritenuto la pericolosità sociale del prevenuto, applicando la misura di prevenzione.  

L’odierno provvedimento di confisca, che segue il sequestro effettuato nell’anno 2020, trae origine da una articolata e complessa attività investigativa condotta dal Centro Operativo di Caltanissetta, che ha ripercorso la carriera dell’imprenditore dalla metà degli anni’ 80 ai giorni nostri, accertandone la pericolosità sociale nonché un’ascesa economico-imprenditoriale costellata da costanti e continui rapporti intrattenuti tra il medesimo e il gotha dell’imprenditoria mafiosa.

Le investigazioni preventive hanno disvelato un quadro d’insieme composito, caratterizzato da un complesso reticolo societario, solo formalmente riconducibile a vari soggetti (fisici e giuridici direttamente o indirettamente al predetto collegati) e, solo apparentemente, svincolato da connessioni con il mondo della criminalità organizzata, lo stesso, già dal 2007, risultava condannato definitivamente per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., al termine di complesso percorso giudiziario, le cui origini risalgono al 1991, nell’ambito dell’indagine del R.O.S. comunemente denominata “mafia e appalti”.

Nell’ambito di tale sistema era emersa anche la figura dell’odierno proposto il quale, alla fine degli anni ‘80, quale dipendente di una grossa società del nord Italia, attiva nel settore delle grandi opere negli appalti pubblici, non soltanto si prodigò in favore di quella società per ottenere illeciti vantaggi in termini di aggiudicazione e gestione degli appalti in Sicilia ma, grazie alla sua vicinanza al contesto mafioso dell’epoca, ne trasse personale illecito arricchimento tramite una impresa allo stesso direttamente riconducibile. 

Una vicenda complessa e molto articolata che inizia dalla formale collaborazione con la Giustizia, risalente al giugno 1992, seguita, successivamente, dalla cessazione del beneficio dello speciale programma di protezione su espressa rinuncia del predetto prevenuto che dal 2001 inizia strategicamente, tramite prestanomi, la diretta gestione delle numerose società al medesimo riconducibili operanti in provincia di Catania, Messina e Trapani. 


Un impero milionario conseguito in oltre trent’anni di attività imprenditoriale e rapporti d’affari, intrattenuti anche con diversi boss mafiosi del vertice della mafia siciliana.

Il provvedimento di confisca di I grado eseguito ha interessato l’intero capitale sociale ed il complesso di beni strumentali di n. 3 società, quote di partecipazioni in n. 5 società di capitali, n. 7 immobili, n. 4 autoveicoli e 22 rapporti bancari per un valore stimato pari a circa 9.500.000 di euro.


Caltanissetta, 17 marzo 2023


Post popolari in questo blog

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Tentarono un furto in banca

  Comando Provinciale di  Savona   -   Varazze (SV) , 30/05/2025 11:41 Al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine durata sette mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, i Carabinieri della Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Savona, con il supporto dei colleghi dei comandi territorialmente competenti, hanno arrestato quattro persone, residenti in provincia di Torino, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Savona. I soggetti sono ritenuti responsabili del tentato furto aggravato avvenuto nel settembre 2024 all’interno della filiale dell’istituto di credito Banca Intesa - Sanpaolo di Varazze.