'La Fondazione Antonino Caponnetto, nella persona del suo Presidente Salvatore Calleri, mi ha chiesto di occuparmi di relazioni e comunicazioni istituzionali per le attività della stessa Fondazione. Ho accettato con molto piacere anche perché ho avuto modo di conoscere il Giudice anti mafia dal 1994 al 2002, anno in cui gli consegnai la cittadinanza onoraria del Comune di Monteveglio di cui ero sindaco. Credo infatti che il contrasto a Cosa Nostra, alla Ndrangheta ed alla Camorra debba vedere l'impegno di tutti. Affinché ciò accada, occorre informare i cittadini, le imprese, le associazioni di volontariato, i Partiti politici, sulle pratiche di infiltrazione mafiosa nei nostri territori, sugli ambiti economici e sociali in cui essa avviene, sulle caratteristiche delle rispettive organizzazioni. Stiamo iniziando un lavoro importante che pensiamo si possa tradurre nel mese di Aprile 2017 in tre incontri pubblici a Bologna insieme a tanti autorevoli interlocutori.
Anche per questa sensibilità abbiamo pensato, nella legge urbanistica che ci apprestiamo ad adottare, di introdurre l'obbligo dell'informazione antimafia (una vera e propria indagine) e non solo la dichiarazione antimafia, a carico dei proponenti degli accordi operativi conformativi delle pianificazione urbanistiche. Un salto di qualità nell'azione di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio'. Raffaele Donini.
La Fondazione Caponnetto ritiene interessante tale proposta considerandola un ulteriore paletto antimafia aggiungendo l'obbligo di informativa anche ai subappalti.
Anche per questa sensibilità abbiamo pensato, nella legge urbanistica che ci apprestiamo ad adottare, di introdurre l'obbligo dell'informazione antimafia (una vera e propria indagine) e non solo la dichiarazione antimafia, a carico dei proponenti degli accordi operativi conformativi delle pianificazione urbanistiche. Un salto di qualità nell'azione di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel nostro territorio'. Raffaele Donini.
La Fondazione Caponnetto ritiene interessante tale proposta considerandola un ulteriore paletto antimafia aggiungendo l'obbligo di informativa anche ai subappalti.