DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
COMUNICATO STAMPA
NDRANGHETA: LA D.I.A. DI TORINO SEQUESTRA SOCIETÀ,
RAPPORTI FINANZIARI E BENI MOBILI
Il Centro Operativo D.I.A. di Torino ha dato esecuzione al decreto di sequestro anticipato di beni, emesso dal locale Tribunale, nei confronti di IETTO Francesco, di anni 54, ritenuto affiliato al locale di ndrangheta di Natile di Careri (Rc) e condannato, con sentenza passata in giudicato, ad anni 7 e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa, nellambito delloperazione “Crimine-Infinito”.
Il soggetto, appartenente alla famiglia IETTO - alias TESTA GROSSA (operante in Calabria, in provincia di Torino e nel basso milanese), nonostante la condanna, pur trovandosi agli arresti domiciliari, continuava a riciclare i proventi di origine illecita, utilizzando numerose società a lui riconducibili, motivo per il quale è stato arrestato, nel 2015, dalla medesima Articolazione D.I.A., nellambito delloperazione “Panamera”.
La misura odierna accoglie una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, allesito di unindagine patrimoniale che ha portato alla luce il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in un contesto societario.
Tra i beni confiscati, tutti di proprietà o riconducibili a IETTO, figurano 4 società, oltre 30 mezzi (tra camion e autovetture) e 5 rapporti finanziari.
Torino, 22 febbraio 2017
COMUNICATO STAMPA
NDRANGHETA: LA D.I.A. DI TORINO SEQUESTRA SOCIETÀ,
RAPPORTI FINANZIARI E BENI MOBILI
Il Centro Operativo D.I.A. di Torino ha dato esecuzione al decreto di sequestro anticipato di beni, emesso dal locale Tribunale, nei confronti di IETTO Francesco, di anni 54, ritenuto affiliato al locale di ndrangheta di Natile di Careri (Rc) e condannato, con sentenza passata in giudicato, ad anni 7 e mesi 4 di reclusione per associazione mafiosa, nellambito delloperazione “Crimine-Infinito”.
Il soggetto, appartenente alla famiglia IETTO - alias TESTA GROSSA (operante in Calabria, in provincia di Torino e nel basso milanese), nonostante la condanna, pur trovandosi agli arresti domiciliari, continuava a riciclare i proventi di origine illecita, utilizzando numerose società a lui riconducibili, motivo per il quale è stato arrestato, nel 2015, dalla medesima Articolazione D.I.A., nellambito delloperazione “Panamera”.
La misura odierna accoglie una proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, allesito di unindagine patrimoniale che ha portato alla luce il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in un contesto societario.
Tra i beni confiscati, tutti di proprietà o riconducibili a IETTO, figurano 4 società, oltre 30 mezzi (tra camion e autovetture) e 5 rapporti finanziari.
Torino, 22 febbraio 2017