Catanzaro, 14 ott. (Adnkronos) - Traffico illecito di rifiuti, ricettazione e riciclaggio di cavi di rame di provenienza illecita riguardanti soprattutto il territorio di Montalto Uffugo (Cs). Sono queste le accuse alla base del provvedimento di applicazione di misura cautelare, personale e reale, emesso dal Gip di Catanzaro nei confronti di 61 indagati e 3 società nell'ambito dell'operazione "Efesto 2". Il provvedimento, emesso su richiesta della Dda di Catanzaro ed eseguito sotto il coordinamento del capo della Dda Nicola Gratteri, dell'Aggiunto Vincenzo Capomolla e dei Sostituti Domenico Assumma e Vito Valerio, ha riguardato 61 indagati, cinque dei quali finiti agli arresti domiciliari, 28 sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di residenza e ulteriori 28 all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono stati, inoltre, sequestrati numerosi automezzi strumentali ai reati contestati. Il provvedimento è stato materialmente eseguito dai militari del Gruppo carabinieri Forestale di Cosenza (coadiuvati dai colleghi del Comando provinciale di Cosenza, Catanzaro e Crotone), dei Reparti Parco e del Comando Regione carabinieri Forestale (con il supporto del 14° Battaglione mobile e dell'8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, con un impiego di circa 400 carabinieri), e i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Cosenza. (Lro/Adnkronos)
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
