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Roma: preso ladro di gioielli

 

rip dealA Roma gli agenti della Polizia di Stato del III distretto Salario Parioli e del commissariato Porta Pia, hanno arrestato un cittadino italiano di 25 anni, di origine bosniaca, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale della Capitale, poiché accusato di aver commesso numerosi furti aggravati e sostituzione di persona.

Il suo modus operandi era sempre lo stesso. Spacciandosi per un commerciante di oggetti preziosi, l’uomo contattava persone che vendevano, su siti web, orologi o gioielli di ingente valore.

Carpita la fiducia dei venditori attraverso l’invio di documenti falsi, organizzava appuntamenti con le vittime al fine di visionare i preziosi.

In alcuni casi, al fine di conferire maggiore credibilità alla sua persona, e fugare nel venditore il dubbio sulla neutralità della location, fissava un primo appuntamento presso un ristorante, dove poi non si presentava, giustificando la propria assenza con la scusa di non sentirsi sicuro in quel posto poiché spaventato da due precedenti rapine subìte.

A tale prima assenza seguivano ulteriori contatti telefonici per individuare un posto più sicuro.

A questo punto scattava la truffa organizzata presso quello che lui definiva il suo studio, ma che in realtà era solo un ufficio preso in affitto utilizzando documenti falsi.

All’appuntamento accoglieva la vittima e, dopo avergli offerto il caffè, con la scusa di far periziare i preziosi, usciva dalla stanza lasciando in pegno i propri effetti personali quali il soprabito, una borsa o una scatola che conteneva un pacco di banconote (poi risultate false) che in precedenza erano state mostrate al venditore. Dopo di chè si dava alla fuga.

Non vedendolo rientrare nella stanza, la vittima chiedeva notizie alle segretarie della struttura, scoprendo che non si trattava dello studio privato di un professionista, bensì di un business center, ossia uno stabile dove gli uffici vengono affittati occasionalmente per appuntamenti di lavoro.

Attraverso una lunga e paziente ricostruzione dei fatti, le testimonianze delle vittime e la visione di immagini e documenti, gli investigatori della Polizia sono riusciti a mettere in collegamento i vari episodi e a raccogliere le prove sulla piena responsabilità dell’indagato.

Nel corso dell’arresto, nella sua abitazione, sono state ritrovate banconote fac-simile per un ammontare di 600.000 euro, dello stesso tipo di quelle lasciate alle vittime, nonché altri oggetti preziosi sui quali sono in corso accertamenti per stabilire la provenienza.

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