Ferrara, 8 apr. - (Adnkronos) - I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Portomaggiore (Ferrara) unitamente a quelli del Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Venezia, hanno proceduto a Portomaggiore e varie località nelle province di Ferrara, Rovigo, Padova, Venezia e Ravenna, a dare esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 cittadini pachistani, domiciliati nel portuense, per i reati in concorso tra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravata, cosi detto Caporalato, rissa e calunnia. Agli arrestati viene contestato il reclutamento di manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi, prevalentemente presso aziende agricole, in condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno, attività illecita commessa mediante violenza e minaccia nei confronti di numerosi lavoratori. Le complesse e prolungate indagini hanno permesso di documentare il reclutamento illecito di oltre 100 lavoratori, impiegati in più circostanze da 18 aziende agricole. Nel contesto sopra riportato sono stati eseguiti altresì un sequestro per equivalente di beni degli arrestati, per 80.000 euro (due appartamenti ove dimorano gli arrestati siti in Portomaggiore, due conti correnti, dieci autoveicoli utilizzati per il reclutamento ed il trasporto dei lavoratori nonché varie carte credito prepagate utilizzate per i pagamenti irregolari); denunciati alla Procura della Repubblica di Ferrara e sottoposti a perquisizione personale e locale 23 imprenditori e relative società agricole a cui viene contestato di aver utilizzato, assunto ed impiegato manodopera mediante l'attività di intermediazione illecita sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...