BOLOGNA, 07 APR - Un'area di circa 40mila metri quadri e' stata sequestrata dai carabinieri del nucleo investigativo forestale di Reggio Emilia al termine di un'indagine sui resti di demolizioni e costruzioni edili, rifiuti non correttamente recuperati e secondo l'accusa depositati in modo incontrollato in un cantiere dove e' stato edificato un capannone, in provincia. Il decreto di sequestro preventivo e' stato emesso dal Gip del tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura. Gli accertamenti, partiti a settembre 2021, hanno rivelato che il riempimento e il livellamento dei terreni del cantiere, fino a quota fondo strada, era stato fatto attraverso l'uso di resti di demolizioni edili non consoni e con materiali estranei come plastica, gomma, cavi elettrici, ferro, alluminio o legno. Il perimetro dell'area e' di circa 1.300 metri, contenente oltre 15.000 tonnellate di rifiuti. Tre persone, due 55enni e un 39enne residenti tra Lombardia e il Veneto, coinvolte a vario titolo nella gestione del cantiere, erano state denunciate alla Procura reggiana per il reato di deposito incontrollato di rifiuti. Il Gip, confermando la sussistenza del reato, ha riconsegnato successivamente l'area ai vari soggetti coinvolti. Ulteriori indagini hanno fatto emergere la non corretta gestione della procedura di verifica sulla conformita' e l'edificazione di un immobile di tipo logistico sopra agli scarti edili riconosciuti proprio dal giudice come essere ancora rifiuti. Per questo il responsabile tecnico del Comune entro cui si trova l'area e' indagato per abuso di ufficio. (ANSA).
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...