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Arrestati 12 componenti di un’associazione finalizzata allo spaccio di cocaina

 


Comando Provinciale di Milano - Bollate (MI), 05/11/2025 14:25

In Bollate (MI), Garbagnate Milanese (MI), Novate Milanese (MI) , Baranzate (MI), Arese (MI), Senago (MI), Paderno Dugnano (MI), Cantù (CO), Caronno Pertusella (VA), i militari del Gruppo Carabinieri di Rho hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Milano su richiesta della competente Procura della Repubblica – Settimo Dipartimento, nei confronti di 11 soggetti (3 dei quali tradotti in carcere e altri 8 collocati agli arresti domiciliari) ritenuti gravemente indiziati del reato di associazione finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanza stupefacente di tipo cocaina. Per gli stessi fatti, altre 14 persone sono state deferite in stato di libertà. Contestualmente, sono state eseguite 27 perquisizioni domiciliari su delega dell’Autorità Giudiziaria, attività che ha consentito di procedere ad altri due arresti in flagranza di reato sempre per detenzione di sostanza stupefacente di tipo cocaina al fine della vendita e per possesso di arma clandestina.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini effettuate dai Carabinieri della Tenenza di Bollate che, nell’arco di sei mesi, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno individuato la struttura dell’organizzazione criminale, la specifica suddivisione dei compiti operativi, la designazione delle responsabilità apicali, la localizzazione dei depositi ove veniva custodita e confezionata la sostanza stupefacente e il sistema di rifornimento ai distributori finali.
In particolare, dalle attività svolte, sia di tipo tradizionale come pedinamenti, osservazioni e controlli, sia di tipo tecnico (intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché installazioni di telecamere) è chiaramente emerso che l'organizzazione aveva una struttura gerarchica ben definita: al vertice spiccava la figura del leader noto negli ambienti con l’appellativo di Bad, un imprenditore edile di 35 anni, che gestiva l’intero sodalizio criminale e l’approvvigionamento della droga, per la successiva, capillare, commercializzazione sul territorio attraverso i suoi “adepti”, il cui coordinamento era gestito a sua volta da una figura intermedia.
La rete di pusher era particolarmente attiva nelle piazze di spaccio di Bollate e dei Comuni del circondario, virtualmente suddivise in "piazze" e "quadrati"; inoltre le dosi, confezionate con cellophane termosaldato trasparente, erano sistematicamente di forma quadrata e gli acquirenti memorizzavano in rubrica telefonica l’utenza dello spacciatore di turno da contattare, proprio con il nome “Quadrato”.
Lo spaccio avveniva ovunque: dai parcheggi isolati, ai giardinetti pubblici, fino ad aree antistanti supermercati ed esercizi commerciali; in altri casi i “pacchetti” – codice convenzionale usato dai pusher per indicare le dosi - venivano consegnati direttamente “a casa”, anche dalle finestre, o utilizzando il classico cartone della pizza a domicilio che consentiva di occultare più dosi: in questo modo le figure intermedie della struttura criminale rifornivano i cavallini.
L’operazione ha consentito anche di rinvenire e sottoporre a sequestro a carico del capo dell’organizzazione una pistola beretta 7,65 con la matricola abrasa e 14 cartucce, 260 grammi di cocaina, 14.240 euro nonché le attrezzature per il confezionamento. Sempre in sede esecutiva, è stato tratto in arresto un italiano, classe 2003, trovato in possesso di 220 dosi di cocaina e di 235 euro; l’arresto di costui si è aggiunto a quelli già eseguiti nel corso dell’indagine dai Carabinieri di Bollate, che avevano già proceduto in flagranza di reato nei confronti di altri sei pusher e alla denuncia a piede libero di altri due spacciatori, sequestrando complessivamente 328 dosi di cocaina nonché la somma di € 1820, provento dell’attività illecita.

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