DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
Centro Operativo di Roma
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COMUNICATO STAMPA
Mafia: la DIA di Roma confisca beni per un valore di 6 milioni di euro a pregiudicato coinvolto nelle stragi di mafia del ’93.
Il Centro Operativo DIA di Roma, ha proceduto alla confisca dei beni ad Alfredo BIZZONI, imprenditore romano, pregiudicato per reati in materia di armi e stupefacenti e coinvolto, con compiti di supporto logistico, nella preparazione delle stragi mafiose del 1993.
Nel 1995 BIZZONI era stato arrestato dagli investigatori della DIA di Roma, perché ritenuto coinvolto nella preparazione delle stragi di mafia del 1993, poi condannato per aver reperito e consegnato armi e munizionamento a SCARANO Antonio, pluripregiudicato romano di origine calabrese, poi divenuto collaboratore di giustizia, e condannato a 18 anni perché ritenuto responsabile, in concorso, degli attentati dinamitardi di mafia avvenuti nella Capitale, a Firenze e a Milano nel 1993.
Il provvedimento di confisca definitiva, per un valore di beni di circa 6 milioni di euro, è stato disposto dal Tribunale di Roma, Sezione Misure di Prevenzione, che ha confermato il sequestro adottato precedentemente su proposta del Direttore della DIA.
Con la confisca definitiva è stato sottratto al BIZZONI un patrimonio di circa 6 milioni di euro, costituito da proprietà immobiliari e locali commerciali a Roma e in provincia di L’Aquila, alcune autovetture, tra cui una Porsche, rapporti finanziari e il 50% del capitale di una società nel settore della diagnostica sanitaria.
Roma, 15 aprile 2015
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...